Accordo Commissione Ue-Governo sulla gestione dei crediti in sofferenza
Questa vicenda ha portato a un crollo in Borsa dei titoli di molte banche con un ulteriore aggravio della situazione.
Un'accurata gestione di queste sofferenze, cioè di quei crediti che le banche hanno nelle loro casse, ma che sono difficilmente esigibili, è fondamentale per la stabilità economica del paese. Per rispondere a questo rischio, la Commissione e il Governo italiano hanno studiato un meccanismo per permettere alle banche di liberarsi dei crediti deteriorati nel pieno rispetto delle regole europee in materia di aiuti di Stato.
L'accordo tra il ministro del tesoro Pier Carlo Padoan e il Commissario europeo alla concorrenza Vestager è stato raggiunto il 26 gennaio.
Il meccanismo per alleggerire il fardello delle sofferenze è relativamente semplice: gli istituti bancari che non riescono a smaltire grandi quantità di crediti deteriorati potranno trasferirli alle cosiddette bad banks.
Queste non sono in realtà delle banche tradizionali, ossia istituti che prendono depositi e fanno prestiti. Sono un veicolo societario che alleggerisce le banche in difficoltà dai crediti deteriorati, permettendo loro di concentrarsi sulle loro attività principali - depositi e prestiti, appunto.
Il trasferimento dei crediti deteriorati non avviene però a titolo gratuito ma oneroso. In questo modo, le banche che si liberano dei crediti incassano una frazione del valore nominale del credito deteriorato. Una volta trasferiti, i crediti vengono cartolarizzati tramite un veicolo speciale (special purpose vehicle). Si emettono così delle obbligazioni (bond) che sono garantite dalle sofferenze a cui sono legati.
Queste obbligazioni però non hanno tutte lo stesso valore, ma si dividono in tranche junior, mezzanine o senior, a seconda del grado di rischio delle sofferenze sottostanti. Su quest’ultima categoria - che ha come collaterale credito di migliore qualità - le banche potranno acquistare una garanzia pubblica dal Tesoro.
Questo sistema è stato fortemente voluto dal Governo italiano e finora non è mai stato usato per nessun altro membro UE. La Commissione europea, che ha collaborato allo studio tecnico dell'operazione, concorda che questo meccanismo non costituisce un aiuto di Stato.
Difatti le garanzie per i crediti verranno date a prezzi di mercato e il prezzo di garanzia aumenterà annualmente portando, in teoria, a un contributo netto alle casse dello Stato nel tempo di recupero del credito (7-8 anni).
Il piano, considerando anche le garanzie collaterali, dovrebbe garantire a un tasso di copertura dell'88% sui crediti deteriorati. La speranza è che, con altre riforme messe in campo dall'Italia, questa azione dovrebbe migliorare l'abilità delle banche di concedere prestiti all'economia reale e guidare verso la ripresa dell'economia.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea