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L'infedeltà dei dipendenti dello Stato ci costa 4 miliardi

10/02/2016
L'infedeltà dei dipendenti dello Stato ci costa 4 miliardiL’attività illecita di circa 7.000 dipendenti pubblici infedeli, per casi di corruzione o più semplicemente per illeciti che vanno dalle omissioni agli abusi, sono costati al bilancio qualcosa come 4 miliardi di euro. Il “buco” è fotografato dagli ultimi dati relativi alle verifiche compiute nel 2015 dalla Guardia di Finanza che ha indagato in tutte le direzioni scoprendo truffe nel settore sanitario, mancati controlli nell’erogazione di pensioni, indennità ed esenzioni, le procedure truccate per la concessione degli appalti.

Sono ben 3.590 le persone denunciate per aver compiuto reati nel settore delle gare pubbliche. Ma anche la sanità è fonte dei più svariati illeciti: dal medico di Modena che in ospedale ci restava appena un paio d’ore al giorno; ad Imperia i dottori del dipartimento di Medicina legale “certificavano la morte delle persone pur non avendo effettuato alcuna analisi perché erano altrove”; a Milano, in una struttura sanitaria convenzionata con il servizio nazionale “sono stati eseguiti oltre 4.000 interventi chirurgici in violazione delle norme di accreditamento relative alla presenza minima di operatori e anestetisti, nonché di impiego di medici specializzandi”.

Non meno fantasioso il settore della previdenza. A Potenza molti anziani prendevano l’assegno sociale previsto per i residenti, pur avendo deciso di trasferirsi all’estero. A Viterbo venivano modificati i moduli per il riscatto della laurea o la ricongiunzione di periodi contributivi.

Per un totale di 4 miliardi sottratti alle casse dello Stato.

Fonte: Guardia di Finanza

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