Condivisione delle risorse sanitarie degli Stati membri: nasce il corpo medico europeo
Si è arrivati cosi all'istituzione di un corpo medico europeo per fronteggiare emergenze interne ed esterne all'Unione che riesca a mobilitare medici, operatori sanitari ed attrezzare nel più breve tempo possibile.
Tutti i Paesi Membri e non solo, possono mettere a disposizione risorse umane e materiali nel nuovo sistema di modo che, nel caso di emergenza sanitaria, la reazione sia veloce e prevedibile.
Il corpo medico può essere composto da squadre mediche di emergenza, esperti in materia di sanità pubblica e di coordinamento sanitario, laboratori mobili, aeromobili e squadre di supporto logistico.
In seguito all'iniziativa dei "Caschi Bianchi" di Germania e Francia del 2014, grazie alla cooperazione dei 28 Stati UE e di altri 5 Stati (ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Islanda, Montenegro, Norvegia, Serbia) sarà possibile mettere in comune tutte le risorse disponibili a beneficio di qualsiasi paese colpito da una catastrofe nel mondo.
Grazie al Centro di coordinamento della risposta alle emergenze della Commissione europea sarà possibile gestire e coordinare questa nuova capacità che entrerà a far parte anche della task force dell'Organizzazione mondiale della sanità dove l'Europa è presente e a cui deve contribuire.
Attualmente sono 9 gli Stati che hanno già messo a disposizione attrezzature e personale al corpo medico europeo (Belgio, Lussemburgo, Spagna, Germania, Repubblica Ceca, Francia, Paesi bassi, Finlandia, Serbia) e tutti gli altri, compresa l'Italia, dovranno provvedere al più presto.
Per farne parte, i team devono sottoporsi a un processo di certificazione per accertare il soddisfacimento di tutti i criteri di qualità e per far si che siano addestrati a lavorare in una situazione di emergenza internazionale.
L'Unione europea, al fine di soddisfare tutti questi criteri, sosterrà economicamente i vari team e una volta ottenuta la certificazione sarà possibile beneficiare di sovvenzioni di trasporto per l'utilizzo delle squadre fino all'85%.
Il Commissario UE Stylianides per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi ha dichiarato che lo scopo del corpo medico europeo è appunto quello di permettere all'Unione di reagire repentinamente ed in modo efficiente alle crisi umanitarie globali in seguito alle difficoltà di mobilitazione e coordinamento che si sono dispiegate durante l'emergenza ebola.
Il Commissario Andriukaitis per la salute e la sicurezza alimentare ha inoltre aggiunto che la globalizzazione, il continuo viaggiare delle persone, il riscaldamento globale ed i miliardi di persone che vivono in totale povertà senza nessun tipo di assistenza sanitaria e igiene favoriscono il diffondersi di virus e di nuove possibili pandemie e solo attraverso l'istituzione di questo sistema comune è possibile far fronte a tali emergenze future.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea