L'artigianato esce dalla crisi, ma ha bisogno di ottimismo
«Un viaggio iniziato dal totale delle imprese – spiegano Giorgio Minighin e Renato Fabbro rispettivamente segretari di Confartigianato e Cna provinciali di Venezia – ed approdato ad una settantina di eccellenze che ci ha indicato un patrimonio di imprenditori straordinari ma stanchi. Hanno varcato la soglia della crisi quasi sempre grazie alle loro forze, c’è chi esporta senza sapere le lingue e molti di loro lavora senza l’aiuto delle banche, ma non hanno più orizzonti. Come associazioni dobbiamo diventare stimolatori, risvegliare il “campione che è nel DNA dei nostri imprenditori».
Lara Rossetto, Ricercatrice UPA Venezia e Manuel Borsato, Ricercatore Strategy Innovation hanno sottolineato numerosi dati significativi ed hanno espresso alcune essenziali indicazioni per in rilancio nel dopocrisi: puntare su innovative competenze di marketing e di comunicazione, in un qualche modo connessi alle strategia commerciali; creare collaborazioni e reti di impresa; giocare la carta dell'internazionalizzazione anche utilizzando le reti create; valorizzare la continuità aziendale e delle risorse umane.
Proprio questo insieme di indicazioni, da una direzione anche relativa all'inserimento dei giovani nelle aziende: non un ricambio nel quale i nuovi subentrano a chi ha già grande esperienza, ma l'inserimento di nuovo professionali a supporto della tradizione produttiva. La sfida è nell'innovazione e forze nuove potrebbero garantire anche quell'apporto di ottimismo che oggi sempre mancare alle imprese veneziane.
Nella foto: i ricercatori nel corso della presentazione dei dati