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17 aprile: contro le trivelle la battaglia continua

10/03/2016
17 aprile: contro le trivelle la battaglia continuaLa Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili i ricorsi per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato promossi dalle Regioni sulla questione delle trivellazioni. I ricorsi riguardavano il piano delle aree, il regime delle concessioni ed erano proposti nei confronti del Presidente del Consiglio, del Parlamento e dell’Ufficio centrale per il referendum presso la Cassazione. I ricorsi – relativi alle richieste di referendum sulla “pianificazione delle attività estrattive degli idrocarburi” e sulla “prorogabilità dei titoli abilitativi a tali attività” – sono stati bocciati perché, spiega la Consulta, non è stata espressa la volontà di sollevare i conflitti “da almeno cinque dei Consigli regionali che avevano richiesto il referendum prima delle modifiche legislative sopravvenute”.

Ma le Regioni Puglia e Veneto hanno già annunciato che depositeranno nuovamente sulle stesse norme e questa volta supportati da 6 Consigli Regionali. Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza (Pd), in riferimento alla decisione della Corte Costituzionale va presente che «non siamo di fronte a un giudizio di merito, e quindi non sapremo mai se con le modifiche alla legge di Stabilità sono stati elusi i quesiti sul Piano delle aree e sulla durata delle concessioni. Ma a breve invece tutto può essere risolto democraticamente con il voto del 17 aprile, che si carica quindi di ulteriore peso e significato politico”.

La presidente del Gruppo Misto-Si al Senato Loredana De Petris ha dichiarato: «È grave che ai cittadini non sia data possibilità di esprimersi anche sui quesiti bocciati, ma questa sentenza rende ancor più importante che al referendum del 17 aprile i votanti raggiungano il quorum, nonostante gli sforzi del governo per impedirlo».



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