Diritti patrimoniali delle coppie internazionali: le proposte della Commissione
La proposta prevede una cooperazione rafforzata, ossia una procedura che permette a uno gruppo di Stati UE di darsi delle regole comuni su un tema particolare.
Ad oggi, non esiste una normativa europea chiara e uniforme che regoli i diritti patrimoniali dei matrimoni e delle coppie internazionali registrate. Questa lacuna crea numerose incertezze e incongruenze giuridiche nei casi di separazione, divorzio o morte di uno dei partner complicando il procedimento di separazione dei beni comuni.
Oltre ad avere un impatto negativo sulla vita dei cittadini, l'incertezza è anche estremamente onerosa. È stato stimato che i costi indotti dai per i procedimenti giudiziari paralleli di separazione e divorzio ammottano a oltre 1,1 miliardi di euro all'anno.
Non si tratta di un problema nuovo ne di un problema marginale. Già nel 2007 il 13% dei matrimoni presentava elementi di internazionalità e attualmente le coppie internazionali sono oltre 16 milioni in Europa. Per questo la Commissione aveva approvato delle proposte inziali di regolamento già nel 2011.
Tuttavia, il processo legislativo si è arrestato perché non si è potuti arrivare all'unanimità tra i 28 Stati membri sulle proposte della Commissione. Per questo motivo l'Italia ed altri 16 Stati membri hanno chiesto alla Commissione di proporre una decisione che autorizza una cooperazione rafforzata sulla questione dei regimi patrimoniali delle coppie internazionali.
La cooperazione rafforzata permette a un gruppo di stati membri dell'Unione europea di intensificare la loro integrazione facendo salvo il diritto degli altri stati membri di aderire successivamente.
Le proposte, che dovranno essere adottate all'unanimità dai 17 Stati che partecipano alla cooperazione rafforzata, vogliono migliorare la cooperazione sotto diversi aspetti.
In primo luogo, mirano a chiarire qual è l'autorità giurisdizionale competente a stabilire i diritti patrimoniali dei coniugi in caso di divorzio, separazione o morte del partner. Inoltre, le proposte vogliono fissare quale normativa sostanziale è applicabile nei casi in cui possano applicarsi le leggi di più paesi.
Infine, le proposte aspirano a rafforzare la cooperazione in tema di esecuzione in uno stato membro delle sentenze in materia patrimoniale emesse in un altro stato membro.
La proposta della Commissione si propone di offrire certezza del diritto alle coppie europee. Anche se all'interno della Commissione è stato espresso del rammarico per il mancato raggiungimento di una soluzione comune a tutti i 28 Stati membri, la cooperazione rafforzata permetterà di aiutare molte coppie all'interno dei 17 Paesi (Svezia, Belgio, Grecia, Croazia, Slovenia, Spagna, Francia, Portogallo, Italia, Malta, Lussemburgo, Germania, Repubblica ceca, Paesi Bassi, Austria, Bulgaria e Finlandia) nell'affrontare i momenti più difficili.Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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