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La Giunta del Veneto accelera sulla strada dell'autonomia da Roma

18/03/2016
La Giunta del Veneto accelera sulla strada dell'autonomia da Roma«Per la prima volta nella storia, i veneti potranno votare per decidere sulla propria autonomia: o vince Roma o vince il Veneto»: è con queste parole che il Presidente della regione, Luca Zaia, ha lanciato la sua sfida ala Governo centrale. Entro 60 giorni dalla capitale dovranno dare una risposta alla richiesta formale partita da Palazzo Balbi per negoziare un federalismo a geometria variabile, in base all’art. 116 della Costituzione, al fine di riconoscere ambiti di maggiore autonomia al Veneto rispetto alle altre Regioni a Statuto Ordinario. Comunque replichi il Governo, Zaia ha in mente una consultazione referendaria da abbinare alla consultazione sulla riforma costituzionale voluta da Renzi, quindi nel prossimo autunno.

«Come Giunta – prosegue Zaia – abbiamo deciso di rilanciare l'ormai storica richiesta di autonomia per il Veneto, ispirandoci a un modello che si chiama Trento e Bolzano, dove i nove decimi delle tasse rimangono lì e dove non esiste un residuo fiscale, cioè la differenza tra tasse versate allo Stato e il ritorno di risorse nel territorio. Per noi vorrebbe dire trattenere in regione poco meno di 20 miliardi all’anno».

Nella proposta, redatta tecnicamente dal professor Luca Antonini, la Regione chiede nuove forme di autonomia nella gestione di settori come quelli della sanità, dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica, dei tributi, e punta alla riduzione della burocrazia, alla regionalizzazione delle strutture e dei fondi statali, e prevede diverse fonti di finanziamento.



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