L'Europa a metà del guado sul glifosato
Questo principio attivo è presente in numerosi erbicidi, ma è fortemente contestato e oggetto di pareri diametralmente contrastanti. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) lp ha considerato potenzialmente cancerogeno, mentre l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha definito questa sostanza “probabilmente non cancerogena”.
A maggio si riunirà nuovamente il Comitato fitosanitario, composto da esperti nominati dagli Stati membri: se, come è successo lo scorso 8 marzo, non si raggiungerà una maggioranza, toccherà alla Commissione europea decidere. A giugno, infatti, scadrà l’autorizzazione per il glifosato.
«Il fatto che dobbiamo ricorrere ad un’obiezione parlamentare dimostra che qualcosa è andato storto nel processo decisionale – ha dichiarato l’eurodeputato Pavel Poc, che ha preparato la bozza di risoluzione – Il glifosato è stato classificato come probabilmente cancerogeno dall’Organizzazione mondiale della sanità: anche se l’industria ha sostenuto che la sostanza può essere completamente metabolizzata, è ormai chiaro che i residui sono ovunque: nell’ambiente, in molti prodotti che consumiamo ogni giorno, nei nostri corpi».