Ad un anno dall'elezione di Sergio Mattarella, i conti in tasca al Quirinale confermano ed accelerano il trend da spending review iniziato da Giorgio Napolitano. Le retribuzioni, che costituiscono il 50,86% del totale della spesa effettiva del Segretariato generale, nel 2016 diminuiscono dell’1,84% rispetto alla previsione e per il biennio 2017-2018 è stata stimata una graduale diminuzione della spesa per retribuzioni scendendo fino a 115.478.970 euro.

Ci sono risparmi anche nella stretta cerchia dei principali collaboratori del Presidente ed una riduzione anche per il capo dello Stato che dipende anche dal divieto di cumulo con rapporti pensionistici. C’è poi un capitolo dedicato alla razionalizzazione e riduzione degli incarichi di direzione e coordinamento. E in proposito si annuncia una radicale riforma entro la fine del 2016.

Tra i provvedimenti più significativi del nuovo settennato di Sergio Mattarella sul fronte delle entrate, c’è sicuramente l’introduzione di una nuova regolamentazione dell’utilizzo degli alloggi di servizio nel compendio del Palazzo del Quirinale, “con la fissazione di nuove modalità e criteri di concessione assai più restrittivi, strettamente connessi alle funzioni svolte”.

Nel Bilancio 2016 si dispone anche che i canoni di locazione sono stati incrementati nella misura del 20% per gli aventi diritto, “mentre coloro che non hanno più i requisiti per l’assegnazione dell’alloggio dovranno lasciarlo entro il termine di due anni e, sino a quella data, sono tenuti al pagamento di un canone di importo crescente, stabilito sulla base delle stime effettuate dall’Agenzia del demanio”.