Super, ultra, maxi: ma in Italia 'fibra' è (quasi) mai
Su 28 Paesi dell’Ue è al 25° posto dell’indice europeo di digitalizzazione (Desi). E se in Corea del Sud, leader mondiale, la velocità media di connessione è di 20,5 megabit, e in Svezia, leader europeo, è di 17,4 mega, noi siamo fermi a 5,4 mega.
In Italia la copertura di banda ultralarga, cioè superiore a 30 mega, è ferma al 44% contro una media Ue del 71%. Quella a 100 mega è inchiodata al 10,2% contro l’85% richiesto dall’Europa entro il 2020.
Gli italiani che hanno abbonamenti sopra i 30 mega sono il 5,4% (il 30% nell’Ue). E 19 milioni di cittadini vivono nelle «aree bianche», cioè le zone «a fallimento di mercato» dove i privati non trovano conveniente investire in infrastrutture di rete.
Il governo vuole partire da queste ultime con 3 miliardi di stanziamento. L’obiettivo è arrivare con la fibra a casa, l’unica che permette di andare anche molto oltre i 100 mega.
Ma, in un Paese dove, secondo il Desi, il 37% della popolazione non usa Internet, parlare solo di reti è come costruire autostrade mentre i cittadini non hanno la patente.
In una classifica nazionale capovolta, le regioni del Sud sono più avanti sulla banda ultralarga perché hanno usato i fondi comunitari 2007-2013. Altra cosa sono le connessioni effettive: quasi nulle!