Sicurezza stradale: l'obiettivo Ue è dimezzare il numero di vittime tra il 2010 e il 2020
L'obiettivo è quello di rafforzare la sicurezza sulle strade, contribuendo così ad una più equa competizione tra gli operatori per il trasporto su strada, oltre ad un consistente rafforzamento delle norme transfrontaliere.
La Commissione ha pubblicato le statistiche 2015 sulla sicurezza stradale, le quali confermano che le strade europee sono le più sicure al mondo, nonostante si riscontri un rallentamento nella riduzione del numero delle vittime tra il 2010 e il 2015. Nel 2015, infatti, il tasso medio di mortalità nell'UE era di 51,5 morti ogni milione di abitanti e risultava pressoché invariato rispetto agli ultimi due anni.
"Negli ultimi decenni siamo riusciti a ridurre il numero di vittime della strada in maniera impressionante, ma l'attuale rallentamento è allarmante. Bisogna fare molto di più, se l'Europa vuole raggiungere l'obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2020". Queste sono le parole della Commissaria responsabile per i Trasporti, Violeta Bulc, le quali mettono in risalto l'esigenza di effettuare ulteriori passi verso la ricerca di una soluzione europea al problema delle lesioni gravi.
Quali sono le possibili azioni e i soggetti in esse coinvolti? Oltre ai progressi tecnologici che hanno notevolmente migliorato la sicurezza dei veicoli nell'ultimo decennio, sono gli Stati a dover intervenire, soprattutto a livello nazionale e locale, mediante l’applicazione della normativa stradale, lo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture ma anche le campagne educative e di sensibilizzazione, al fine di evitare che l'obiettivo strategico Ue di dimezzare il numero delle vittime tra il 2010 e il 2010 rimanga un'utopia.
Inoltre, nella seconda metà del 2016, la Commissione intende elaborare un piano generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (STI), una comunicazione bidirezionale tra i veicoli, tra questi e le infrastrutture stradali e tra le infrastrutture stesse.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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