Moratoria francese sul petrolio in mare: troppo rischioso
Ciò in ragione dei rischi ambientali elevatissimi che esse comportano. Una decisione storica che impone uno stop dettato da un lato dalla necessità di tutelare l’ambiente, dall’altro dalla volontà di adottare una transizione ecologica verso altre fonti di energia.
Ségolène Royal ha parlato di «conseguenze drammatiche che potrebbero verificarsi in caso di incidente». Tenuto conto che un eventuale disastro sarebbe potenzialmente in grado di colpire tutto il Mediterraneo nel suo insieme, la Ministro ha ritenuto doveroso applicare la moratoria che riguarderà «sia le acque territoriali della Francia, sia quelle considerate zona economica esclusiva».
In sostanza quindi non solo quelle che si trovano nelle prime dodici miglia nautiche dalla costa, ma anche quelle che si estendono fino a 200 miglia dal litorale.
Royal ha inoltre spiegato che domanderà «l’estensione di tale moratoria a tutto il Mediterraneo, nel quadro della Convenzione di Barcellona per la protezione del bacino e del litorale». L’annuncio è arrivato nel corso della seconda Conferenza nazionale sulla transizione ecologica del mare e dell’oceano, alla quale hanno partecipato anche numerosi istituti di ricerca e Ong.