Modernizzazione del sistema dell'IVA, il piano d’azione Ue
L’attuale sistema è considerato troppo complesso e oneroso per le imprese europee che desiderano commerciare in altri Stati, le quali soffrono anche svantaggi competitivi rispetto ad alcuni commercianti extra-europei che importano in Europa beni in esenzione IVA. Tale sistema risale al 1993 e non è in sintonia con i recenti sviluppi tecnologici, i cambiamenti dei modelli imprenditoriali e la globalizzazione dell’economia. Inoltre, il sistema attuale prevede che ogni transazione transfrontaliera sia costituita da una vendita esente dall’IVA nel paese di origine del bene e un acquisto tassato nel paese di destinazione, ma senza i controlli propri di una dogana, il che lascia ampio spazio a episodi di frode fiscale.
La necessità di riavviare l'attuale sistema di riscossione dell’IVA è emersa anche dalla dichiarazione del Vicepresidente responsabile per l'Euro e il dialogo sociale, Valdis Dombrovskis, il quale ha dichiarato che le frodi fiscali transfrontaliere legate all’IVA pesano hanno un peso sugli Stati membri pari a 50 miliardi di euro. Anche il Commissario per gli Affari economici e finanziari, le fiscalità e le dogane, Pierre Moscovici, ha posto l'accento sull'ingente perdita economica derivante dal grande divario tra l'IVA effettivamente riscossa e quella prevista, che è pari a 170 miliardi di euro.
La modernizzazione del sistema dell'IVA contribuirebbe a imprimere una spinta al Mercato Unico, al commercio transfrontaliero, così come all'economia digitale e al commercio online. Il nuovo piano prevede in particolare misure a breve termine per arginare le frodi, un aggiornamento del quadro delle aliquote IVA che garantisca maggiore autonomia agli stati membri e una semplificazione delle norme IVA per il commercio elettronico.
Per quanto riguarda l’aggiornamento del quadro delle aliquote IVA la Commissione ha proposto due opzioni di riforma per garantire maggiore autonomia agli stati: la prima prevede di mantenere la aliquota minima standard al 15% e di aggiornare regolarmente la lista di servizi e merci che possono beneficiare di aliquote ridotte. La seconda, invece, abolirebbe questa lista permettendo agli stati di introdurre aliquote ridotte, purché ciò non comporti una distorsione delle imposte e introdurrebbe salvaguardie contro la concorrenza sleale e le frodi fiscali.
Inoltre, il piano favorirà anche il commercio elettronico attraverso una proposta per permettere alle pubblicazioni online di usufruire delle stesse aliquote ridotte delle pubblicazioni cartacee.
Il piano d’azione presentato dalla Commissione europea è un primo passo verso uno spazio unico europeo dell’IVA e si stima che potrebbe ridurre le frodi transfrontaliere di circa 40 miliardi, l’80% del totale.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea