Prendo mezzi pubblici, come tanti di voi. Poco a dire il vero, ma ogni tanto mi tocca. Per far passare il tempo e staccare un pochino dal cellulare, mi diverto a guardare la gente. Non fisso nessuno, per evitare di passare per una maniaca, ma con noncuranza passo lo sguardo qui e lì distrattamente. I volti più interessanti sono quelli degli anziani, hanno gli sguardi rassegnati, che hanno visto anche troppo e le rughe lo dimostrano. Portano segni indelebili di un vissuto arrivato arrivato ad un buon punto e ne sono consapevoli. Guardano i giovani con una uno sguardo che va dalla rabbia all'invidia. Certo mi pare ci sia davvero poco da invidiare dati i tempi, almeno loro sono arrivati ad un certo punto, i ragazzi di oggi sono davvero ad un punto difficile. Il mondo non è accogliente, la famiglia fa quello che può e la non cultura vince su tutto. Il destino dei ragazzi non è solo più nelle loro mani, si ripropone tristemente il problema della migrazione, e ancora nel 2015 la soluzione per molti, da nord a sud in modo indiscriminato, è lasciare tutto e partire! I ragazzi che vedo e che guardo, sono appiccicati nel loro palmare, per altro dato l’età anche più di quello che potrebbero avere. File di supertelefoni borbottano tra le mani di ragazzotti con poco futuro. Scendo, sono arrivata...per mia fortuna!!

Sabrina Marcon