La paura della guerra
Come spesso è successo nella nostra storia contemporanea, ci troviamo coinvolti in un conflitto di cui ben poco sappiamo i confini e i limiti. La lotta al terrorismo si fa stringente, si deve preparare una guerra con un nemico per lo più invisibile e che naturalmente non lascia molto spazio al dialogo. Direi nessuno. L’America da segnali, linea e movimenti, l’Europa pare che lasci stare, meglio non discutere, noi poi che abbiamo un patto di sangue con gli States, ancor meno prendiamo posizione. Storicamente il nostro rapporto arabo-americano veniva così definito dagli storici: l’Italia che ha la moglie americana e l’amante araba! Ora ci risiamo, nonostante la crisi, un paese in ginocchio, un Europa vecchia che non sa più come trovare risorse e l’incubo degli immigrati, dobbiamo di nuovo mettere mano alla diplomazia. Basterà? Intanto si preparano le armi, gli eserciti e si spolverano i fucili. Come si combatterà un nemico che non si vede? Una volta si diceva una armiamoci e partite! Ora come ci si comporterà?
Sabrina Marcon