Juvenes Translatores: premiati i vincitori del concorso UE di traduzione per le scuole
L'obiettivo del concorso europeo è promuovere l'apprendimento delle lingue nelle scuole e consentire ai giovani di farsi un'idea di come funziona il mestiere del traduttore. Il concorso è aperto a studenti diciassettenni delle scuole secondarie e si svolge contemporaneamente in tutte le scuole selezionate nell'Unione europea. Alcune ricerche evidenziano il crescente bisogno di traduzioni e traduttori in Europa, una tendenza di cui tener conto nella preparazione degli studenti.
Juvenes Translatores vuole puntare i riflettori sull'importanza di possedere competenze di questo tipo e sulla necessità di rivalutare nell'apprendimento delle lingue l'uso della traduzione come strumento di "mediazione" tra lingue diverse.
L'edizione del 2015 si è svolta il 26 novembre e a febbraio sono stati resi noti i nomi dei 28 vincitori, selezionati tra oltre 3.250 partecipanti. Il 14 aprile 2016 è avvenuta la premiazione alla presenza del Commissario europeo per l'Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, Tibor Navracsics, che ha affermato: "Mi congratulo con tutti i vincitori del concorso di quest'anno che si sono profilati innanzi alla dura concorrenza per il primo posto tra i candidati del loro paese.
Ogni anno Juvenes Translatores offre agli studenti la possibilità di mettere alla prova le loro abilità linguistiche e di cimentarsi nella traduzione, una competenza preziosa in un'Unione multilingue".
I partecipanti potevano scegliere di cimentarsi in una qualsiasi delle 552 combinazioni possibili tra le 24 lingue ufficiali dell'UE. Il soggetto dei testi da tradurre, scelto per celebrare l'Anno europeo dello sviluppo (2015), era la cooperazione allo sviluppo.
Quest'anno gli studenti hanno usato 166 combinazioni linguistiche. Tutti i vincitori hanno scelto di tradurre nella lingua in cui si sentono più preparati seguendo d'altronde l'esempio dei traduttori ufficiali delle istituzioni UE. Come dice il motto dell'UE, per essere "uniti nella diversità", noi europei dobbiamo saper capire lingue diverse dalla nostra.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea