Nemmeno licenziarsi è facile con la Fornero
Un modo che ha anche nelle intenzioni quella di combattere la pratica delle dimissioni in bianco, un vero e proprio abuso del quale sono state troppo spesso vittime le donne.
Ora invece bisogna compilare un modulo digitale, ma il portale ha creato frequentemente dei problemi bloccando senza preavviso il modulo attivo oppure non riconoscendo nemmeno gli utenti già registrati o abilitati. Dalle organizzazioni sindacali alla Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro.
Un pasticcio hi-tech: senza il “timbro digitale” il datore di lavoro è costretto a licenziare per giusta causa il dipendente, pagandogli il rimborso introdotto dalla riforma Fornero, che può arrivare anche a 1.500 euro se l’addetto ha oltre tre anni di anzianità.
Ma il danno maggiore potrebbe pagarlo lo Stato perché se il lavoratore dimissionario viene considerato “licenziato”, allora avrà diritto anche all’indennità di disoccupazione, la cosiddetta Naspi. L’assegno vale 24 mesi e, in media, 21 mila euro. Contando che ogni anno 70 mila italiani lasciano il posto improvvisamente, nell'arco dei due anni la somma da pagare per lo Stato potrebbe sfiorare 1,5 miliardi.