La Commissione europea ha presentato il 20 aprile scorso, una relazione sull’attuazione del piano comune d'azione tra UE e Turchia del 20 marzo 2016 e ritiene che siano stati fatti notevoli passi avanti per rendere operativo l'accordo.

Attraverso i rinvii di migranti irregolari dalla Grecia alla Turchia, l’accordo ha mostrato l'inutilità di seguire rotte irregolari, portando a una forte diminuzione degli arrivi e a concludere con successo operazioni di reinsediamento dalla Turchia all'Unione europea per coloro che necessitano di protezione internazionale.

Dal 4 aprile con l'implementazione del piano comune d'azione, 325 migranti irregolari sono stati rinviati dalla Grecia alla Turchia e 103 rifugiati siriani sono stati reinsediati nell'Ue nell'ambito dello schema 1:1, dando precedenza ai migranti che non sono entrati o non hanno in precedenza tentato di entrare in modo irregolare nell'Ue.

Per favorire i rinvii e i reinsediamenti, Frontex, l'agenzia europea preposta alla gestione della cooperazione tra le autorità nazionali di frontiera al fine di garantire la sicurezza dei confini esterni dell’Unione, ha inviato nelle isole greche 318 agenti di scorta e 21 esperti per far fronte al massiccio arrivo di immigrati.

L'attuazione dell'accordo richiede enormi sforzi e le procedure sono avvenute attraverso un lavoro di cooperazione tra la Commissione europea, gli stati membri e in particolare la Grecia, l'UNHCR, la Turchia e l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO). Quest’ultimo ha inviato nelle isole greche 60 funzionari e 67 interpreti per la gestione delle domande di asilo. In aggiunta, il presidente Juncker ha nominato un coordinatore Ue per la gestione del sostegno fornito alle autorità greche e alla Turchia dalla Commissione, dalle agenzie europee e degli altri stati membri.

Spetta in particolare alle autorità turche e greche gestire le operazioni nel modo più agevole possibile nel pieno rispetto del diritto europeo e internazionale e a questo proposito le autorità greche hanno accelerato il trattamento delle domande di asilo in tutte le diverse fasi del procedimento, dai colloqui iniziali ai ricorsi, attraverso l'invio di funzionari e agenti di polizia.

Ora, dati i progressi nella fase iniziale dell'attuazione, è necessaria un'intensificazione degli sforzi per sostenere le operazioni di ricollocamento e reinsediamento e per offrire un'attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili come donne e bambini. La Commissione sta già collaborando con le autorità turche e greche fornendo aiuti pratici, consulenze e sostegno economico, ma è necessario che tutti gli stati membri collaborino allo strumento per i rifugiati in Turchia inviando i propri certificati di contributo.

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea