Uno studio diffuso da Coldiretti sostiene che il 20% dei genitori dei bambini in età scolare con meno di 14 anni ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche, ed il 42% li ritiene appena sufficienti. In più dell’85% delle mense scolastiche il pranzo è preparato tenendo conto delle indicazioni nutrizionali fornite dalle Asl locali, ma a mancare è la qualità.

Ma il dato più preoccupante è quello relativo al cibo che viene sprecato dai bambini: in alcune giornate, supera la metà.

Si tenga conto che ogni anno nel nostro Paese vengono distribuiti più di 380 milioni di pasti per un fatturato che complessivamente supera il miliardo e 300 milioni. Una soluzione per ridurre questi sprechi potrebbe essere quella di distribuire anche mezze porzioni.

Per garantire invece una maggiore qualità si potrebbe, come viene fatto in Francia dalla metà degli Anni '70, passare alla cosiddetta “cottura sottovuoto”, una particolare tecnica che consente ai cibi di essere conservati più a lungo mantenendo intatte le proprietà organolettiche e nutrizionali. Un vantaggio dunque anche dal punto di vista della qualità.

Necessario infine intervenire anche per quanto riguarda le merende di metà mattina e pomeriggio: ci sarebbe una indicazione nazionale per la distribuzione di frutta o verdura ai bambini. Ma le indagini che sono state condotte dimostrano che soltanto nel 28% delle scuola queste indicazioni degli esperti sono state seguite.