Le città come volàno per una crescita sostenibile
Il patto costituisce il cuore dell'agenda urbana per l'Ue che mira a trovare soluzioni comuni per migliorare le aree urbane europee.
La necessità dell'agenda deriva dal fatto che tre europei su quattro, in maggioranza di età compresa tra i 20 e i 64 anni, vivono in città e che l’Europa è il secondo continente per livello di urbanizzazione dopo l’America Latina.
Per questo motivo, le città contribuiscono al raggiungimento di obiettivi europei quali la crescita e posti di lavoro e sono dunque uno dei maggiori motori di crescita economica nell’Ue. Nonostante ciò, il 24% degli abitanti è a rischio di povertà ed esclusione sociale.
Come affermato dal Commissario per la politica regionale, Corina Crețu, le città sono centri di creatività e motori di crescita europea, ma devono affrontare importanti sfide quali l'esclusione sociale, l'inquinamento dell'aria e la disoccupazione. L'impegno all'adozione di una comune agenda europea dimostra la volontà di conferire priorità alle questioni urbane e di dare maggiore ascolto alle città quando si tratta di stabilire che cosa funziona e cosa deve essere migliorato.
E' inoltre importante sottolineare che il contesto urbano è stato inserito dalla Commissione europea tra le priorità della Politica di Coesione per il periodo 2014-2020. Più di metà delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale saranno dedicate a questo scopo (80 miliardi) e circa 15 miliardi saranno assegnati proprio a strategie per uno sviluppo urbano sostenibile.
In aggiunta, un network per lo sviluppo urbano creato dalla Commissione avrà lo scopo di esaminare l'utilizzo dei fondi europei da parte delle città e migliorare lo scambio di esperienze riguardo a pratiche innovative nel settore.
L'agenda porterà nello specifico allo sviluppo di 12 partenariati su alcune particolari sfide dei contesti urbani. Essi permetteranno alle città, agli stati membri, alle istituzioni europee, agli stakeholder e alle ONG di collaborare per trovare piani d'azione comuni volti a un'efficace e coerente implementazione delle politiche europee nel settore ambientale, dei trasporti e dell'occupazione.
I partenariati permetteranno di ampliare la base di conoscenze riguardanti le sfide urbane e agevoleranno lo scambio delle pratiche migliori.
Quattro dei dodici partenariati sono già iniziati e si dedicheranno all'integrazione dei migranti e dei rifugiati, alla qualità dell'aria, alla disponibilità di alloggi a prezzi accessibili, e al contrasto alla povertà urbana. Le restanti iniziative saranno lanciate tra la fine del 2016 e l'estate del 2017.
Infine, sono molte le sfide con una dimensione urbana che l'Unione europea deve affrontare, come la povertà, la segregazione sociale e spaziale o il degrado ambientale ed è necessario rispondere puntando sullo sviluppo economico, sull'integrazione, sull'innovazione sociale e sull'efficienza energetica.
Considerando il ruolo chiave degli insediamenti urbani nello sviluppo economico, sociale e culturale dell'Ue ne deriva la necessità di coinvolgere maggiormente le città nell'ideazione e nell'implementazione delle politiche europee e l'approvazione del "Patto di Amsterdam" rappresenta un primo passo in questa direzione e verso la definizione dei principi guida per uno sviluppo urbano sostenibile e una transizione a un'economia a basse emissioni di carbonio.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea