Flussi migratori, la Commissione propone un patto con i Paesi terzi
Il piano d'azione della Commissione prevede l'introduzione di partenariati con Paesi terzi, ossia dei veri e propri "patti" su misura per fornire sostegno diplomatico, tecnico e finanziario in aree quali l'istruzione, l'inserimento nel mercato del lavoro e l'accesso ai servizi base.
I partenariati saranno conclusi con i principali Paesi d'origine e transito dei migranti, tenendo in considerazione i problemi e le specificità di ogni Stato, insieme alle priorità europee quali sicurezza, commercio, sviluppo e cultura.
Nel breve periodo, sono previsti accordi prioritari con la Giordania, il Libano e altri seguiranno con il Niger, la Nigeria, il Senegal, il Mali e l'Etiopia partendo da dialoghi ad alto livello.
Sfruttando la forte influenza collettiva dell'Ue, il piano d'azione prevede di mettere a frutto tutte le risorse europee nel campo delle relazioni esterne, tra cui un impegno mirato verso i Paesi terzi per fornire un sostegno coordinato volto soprattutto a migliorare la capacità di gestione delle frontiere e il quadro legislativo e istituzionale.
Inoltre, gli strumenti nel campo delle relazioni esterne prevedono di prestare una particolare attenzione al contrasto alla migrazione irregolare attraverso lo smantellamento delle reti dei trafficanti e la creazione di nuove rotte legali verso l'Europa, insieme al potenziamento delle capacità di accoglienza umanitaria in località più vicine ai luoghi di origine dei migranti.
Per finanziare il nuovo quadro di partenariato la Commissione proporrà in autunno un piano d'investimenti nei Paesi in via di sviluppo pari a 3,1 miliardi di euro che dovrebbero produrre investimenti fino a 31 miliardi di euro. Prevista anche la possibilità di aumentarli fino a 62 miliardi se gli Stati membri e gli altri partner verseranno un contributo pari a quello dell'Ue.
Infine, il nuovo quadro prevede obiettivi a breve e a lungo termine: i primi consistono nel salvare vite umane nel Mediterraneo, aumentare il numero di rimpatri verso i paesi di origine e di transito e prevenire viaggi pericolosi e illegali verso l'Europa.
Il principale obiettivo a lungo termine consiste invece nel risolvere le cause profonde dei flussi migratori irregolari e dello sfollamento interno attraverso un supporto europeo rafforzato verso i paesi terzi per aiutarli a migliorare le condizioni politiche, economiche e sociali interne e sostenerli nella crescita.
A tal proposito, l'Alto Commissario dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha dichiarato: "Milioni di persone si spostano nel mondo, un fenomeno che riusciremo a gestire solo agendo a livello globale e in piena collaborazione. Per questo proponiamo un nuovo approccio finalizzato alla creazione di partenariati forti con paesi strategici. Ferma restando la priorità di salvare vite in mare e smantellare le reti di trafficanti, il nostro obiettivo è sostenere i paesi che accolgono così tante persone e stimolare la crescita nei nostri paesi partner. Siamo pronti ad aumentare il supporto finanziario e operativo e a investire nello sviluppo economico e sociale a lungo termine, nella sicurezza, nello Stato di diritto e nei diritti umani, nel miglioramento delle condizioni di vita delle persone e nella lotta contro le cause della migrazione."
Una nuova politica della migrazione è una delle dieci priorità della Commissione Juncker. Il quadro di partenariato fa parte delle iniziative previste dell'Agenda europea sulla migrazione, presentata il 13 maggio 2015, il cui obiettivo è dettare le linee guida per far fronte alle sfide interne ed esterne poste dai continui flussi migratori.
La dimensione esterna della politica europea in materia di migrazione si basa sulla cooperazione e il dialogo con i paesi terzi per affrontare le cause alla radice, ridurre i flussi irregolari verso l'Europa e favorire il rimpatrio di chi non ha diritto a protezione internazionale, sempre nel pieno rispetto dei diritti umani e del principio di non respingimento alla frontiera.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea