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Regge l’export manifatturiero del Veneto

14/06/2016
Regge l’export manifatturiero del VenetoNel primo trimestre 2016, secondo i dati diffusi dall'ISTAT, l'export manifatturiero in Veneto ha toccato la cifra di 13 miliardi e mezzo di beni esportati, con +0,2% rispetto allo stesso periodo del 2015.

Un primo trimestre in frenata a livello nazionale (-0,3%) con solo nove regioni –tra le quali il Veneto- in campo positivo. Le performances a tre cifre di Molise e Basilicata sono da imputarsi al recente rilancio degli stabilimenti FCA di Termoli e Melfi.

“Si addensano nubi minacciose nel cielo sino ad oggi splendente delle vendite all’estero –afferma il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Luigi Curto. Il rallentamento accusato dal nostro Paese nei primi tre mesi dell’anno è la conseguenza naturale delle molte tensioni internazionali –Russia, Argentina, Brasile- solo per citarne alcune. Una situazione compensata solo in parte dal mercato europeo che però adesso rischia gravi ripercussioni se l’Inghilterra decidesse di uscire dalla UE. Il mercato unico infatti –prosegue- è tornato a contare, con i suoi 8 miliardi di euro, per oltre il 60% del totale con un aumento di +2,0% rispetto al I° trim. 2015. Dopo aver affossato i listini, se la Brexit dovesse concretizzarsi, potrebbe avere pesanti ripercussioni anche sugli scambi di merci”.

“Il peso dell’export per la nostra economia è tutto nei numeri –ammette Curto-. Ma diventa sempre più importante monitorare con periodicità le fluttuazioni dei vari “Paesi”. Nei primi tre mesi 2016 ad esempio, le nostre imprese hanno visto rivitalizzarsi il mercato europeo dopo un periodo di stanchezza. Soprattutto Polonia (+6,4%), Spagna (+6,3%) Francia (+5,6%) e Paesi Bassi (+5,3%) che assieme valgono un terzo di tutte le nostre esportazioni verso l’UE28. Calano invece Belgio (-3,5%), Austria (-3,3%) e soprattutto la Germania (-0,8%) primo importatore con quasi 2 miliardi di euro. L’area Extra UE invece ha registrato una flessione pari a -2,3% nonostante la conferma degli Stati Uniti con un +3,5% -con esportazioni per oltre 1 miliardo di euro- e della Cina con un +8,1% a quota 391 milioni. Tra i Paesi che stanno crescendo ma sono ancora a volumi non molto significativi, sviluppi interessanti arrivano da Messico (+45,5%) e Svezia (+4,7%)”. “Le note dolenti –conclude Curto- arrivano in primis dalla Russia che sembra non riuscire a recuperare capacità di acquisto. Si registra un ulteriore calo del -13,5% che porta la confederazione ad importare meno della Turchia dalla nostra regione. Male anche Hong Kong -13,2% e la Svizzera -22,6%.”.

Considerando in dettaglio i settori di attività economica (manifatturieri e non), rileviamo che quelli che hanno contribuito maggiormente all’export veneto sono: Macchinari ed apparecchiature nca (19,0%), Prodotti delle altre industrie manifatturiere (10,1%), Articoli in pelle -escluso abbigliamento e simili (9,8%), Apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (7,5%) e Articoli di abbigliamento –anche in pelle e pelliccia (6,8%). Rispetto al I trimestre 2015, considerando i settori più rappresentativi, ovvero quelli con incidenza % sull’export totale superiore allo 0,3%, si è registrata una marcata contrazione dell’export di Prodotti della metallurgia (-25,6%), degli Articoli di abbigliamento – anche in pelle e pelliccia (-5,2%) e delle Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-2,0%).

Le crescite più virtuose hanno invece riguardato gli Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+14,0%), gli Altri mezzi di trasporto (+11,1%), i Prodotti chimici (+10,8%) ed il Legno e prodotti in legno e sughero (escluso i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio (+8,0%).

Altri esiti virtuosi hanno riguardato anche le Bevande (+7,6%), la Carta ed i prodotti di carta (+7,5%) ed i Mobili (+6,4%) che rappresentano però quote di export relativamente meno significative.

Fonte: Confartigianato Imprese Veneto

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