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Migranti, gli Stati UE fanno passi avanti ma non basta

16/06/2016
Migranti, gli Stati UE fanno passi avanti ma non bastaNonostante gli sforzi, il numero di migranti reinsediati o ricollocati è ancora troppo basso, avverte la Commissione. Il 15 giugno scorso la Commissione europea ha presentato la quarta relazione sui progressi relativi ai meccanismi di ricollocazione e di reinsediamento d'emergenza, valutando le azioni intraprese nell'ultimo mese. Dopo l'ultima relazione, gli Stati membri hanno notevolmente intensificato l'impegno per il reinsediamento nell'ambito dell'attuazione dell'accordo UE-Turchia. Il numero delle ricollocazioni è salito a 2.280, con un ritmo quasi raddoppiato dalla terza relazione della Commissione. Nonostante questi segnali positivi, i progressi sono ancora troppo lenti. Per continuare a offrire soluzioni legali ai migranti, evitando le rotte irregolari, c'è bisogno di un accelerazione per quanto riguarda gli interventi.

Reinsediamento

Il numero di reinsediamenti dalla Turchia in base alla dichiarazione UE-Turchia è in costante aumento. Grazie anche all'UNHCR, che sta completando insieme agli Stati membri le valutazioni dei casi attribuiti dalla Turchia, ci dovrebbe essere un'ulteriore crescita nei prossimi mesi. Dal 4 aprile 2016 sono stati reinsediati dalla Turchia nell'UE 511 siriani, di cui 330 dopo l'ultima relazione, e il numero degli Stati membri che partecipano attivamente al programma è aumentato. Dopo l'ultima relazione sui progressi compiuti, oltre a Finlandia, Germania, Lituania, Paesi Bassi e Svezia sono stati effettuati reinsediamenti anche in Italia, Lussemburgo e Portogallo.

Inoltre sono state reinsediate entro 7 272 persone provenienti prevalentemente da Turchia, Libano e Giordania. Queste persone sono state accolte da 19 Stati di reinsediamento (Austria, Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Regno Unito).

Ricollocazione

In circa un mese, dal 13 maggio al 14 giugno, sono state ricollocate altre 780 persone, quasi il doppio rispetto al periodo precedente: il numero di persone ricollocate sale quindi a 2 280 (1 503 dalla Grecia e 777 dall'Italia). Ma ricordiamo che l'obiettivo fissato dalla Commissione è quello di ricollocare 6000 persone al mese: le cifre attuali sono lontane da questo standard e di conseguenza gli Stati membri sono ben lungi dal rispettare i propri impegni a norma delle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione. Attualmente, la media mensile di ricollocazioni dalla Grecia è di 260-300 persone. Inoltre, l'aumento delle ricollocazioni è dovuto in gran parte ai maggiori sforzi profusi dagli Stati membri che erano già i più attivi nell'ambito del programma di ricollocazione.

In Italia, il numero di trasferimenti e di impegni rimane particolarmente basso a causa del sempre maggior afflusso di potenziali candidati alla ricollocazione nel Paese.

Altro punto cardine della strategia sui migranti è l'accordo tra Unione europea e Turchia: a tal proposito è stato presentato il secondo report che mostra i progressi svolti fin ora. La collaborazione costante delle istituzioni coinvolte, tra cui la Commissione europea, ha prodotto i seguenti risultati:

• Riduzione drastica delle rotte illegali;

• Rimpatrio di migranti irregolari dalla Grecia alla Turchia;

• Grande successo della strategia di ricollocazione "One for one" dalla Turchia all' Ue;

• Liberalizzazione di nuovi visti:

• Creazione di strutture adeguate per i rifugiati in Turchia;

• Garanzia di condizioni umanitarie in Siria.

Nella relazione odierna la Commissione prende atto dell'impegno profuso da alcuni Stati membri e invita tutti a rafforzare la programmazione per aumentare gli impegni e i trasferimenti di ricollocazione nei prossimi sei mesi. Dato che i controlli di sicurezza continuano ad allungare notevolmente i tempi di risposta, che a volte superano il termine di due mesi fissato nella decisione del Consiglio, sarebbe opportuno ridurre la tempistica per attuare con successo il programma di ricollocazione, in particolare quella dei minori non accompagnati.

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea

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