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Da Verona e Venezia la sfida italiana all'innovazione

22/06/2016
Da Verona e Venezia la sfida italiana all'innovazioneLe invenzioni, nel mondo, sono le più disparate: ci sono il cono gelato motorizzato; le scarpe con i tacchi e le rotelline; il tostapane trasparente per poter controllare che il pane non si bruci; la candelina a forchetta sulla torta di compleanno; il paio di ciabatte con paletta e scopino per le pulizie; i cassetti ricavati sulle scale; il tubetto di dentifricio spremibile da entrambi i lati, solo per citare qualche esempio, per dire che è un campo infinito.

“Le invenzioni talvolta nascono da un’idea folle, ma se quell’idea trova la possibilità di camminare, può diventare un oggetto interessante in grado di spalancare nuovi scenari e di anticipare il futuro. È stato così, per esempio, per Radio Hat ideata nel 1937 che ha aperto la strada alla nascita dell’Ipod sessant’anni dopo, passando per fasi transitorie e intermedie che a loro volta hanno segnato un progresso nel campo dell’innovazione”.

Nelle parole di Matteo Cristani, docente universitario e ceo di D-nest, società spin off dell’Ateneo di Verona promotrice dell’International Inventors Exhibition, c’è la sintesi di quel percorso che sta alla base dell’evento globale dedicato agli inventori provenienti da tutto il mondo, in programma dal 13 al 16 ottobre al Venice Gate di Venezia.

L’iniziativa è stata presentata, in conferenza stampa, nel Dipartimento d’Informatica dell’Università di Verona, proprio per sottolineare come dalla città scaligera, appunto attraverso D-nest, parta questa sfida italiana con l’obiettivo di mettere in rete gli operatori del settore e di coinvolgere imprenditori e investitori.

“Non c’è innovazione se non c’è condivisione – ha detto Cristani – L’innovazione, infatti, è anzitutto sistema. Un’idea nasce, ma poi ha bisogno di avere gambe per svilupparsi. L’esperienza ci insegna che ci ha portato dove non pensavamo di arrivare”.

L’International Inventors Exhibition nasce proprio per offrire un luogo d’incontro dove mettere in circolo intuizioni e cercare assieme soluzioni e, perché no, possibilità di business, così che il lavoro intellettuale e le molteplici espressioni del genio possano tradursi in applicazioni concrete, capaci di sostenere il progresso economico e sociale.

“Il futuro di tutti noi – ha spiegato Gianfranco Gramola, direttore della manifestazione – dipende dalla nostra capacità d’innovare continuamente, perché l’innovazione aiuta a trovare le risposte migliori per soddisfare i bisogni delle persone. Lanciamo questa sfida dal Veneto, da Verona dove si è costituita D-nest in strettissima collaborazione con l’Università, da Venezia, luogo prescelto per l’esposizione perché è la città inventata per definizione, e in più in particolare dall’area industriale di Marghera che ha una grande valenza internazionale. In queste quattro giornate vorremmo concentrare l’attenzione soprattutto sugli inventori favorendo l’incontro, lo scambio, la condivisione di progetti reali”.

Ad animarsi di espositori e pubblico sarà il Venice Gate, luogo simbolico collocato in una zona della città a cavallo tra acqua e terraferma: “L’International Inventors Exhibition è un’iniziativa di cui si ha bisogno – ha sottolineato Tommaso Santini, ad di Vega Parco scientifico tecnologico di Venezia – Questa piattaforma, integrandosi con le varie start-up, potrà diventare un ecosistema chiamato a dialogare con altre realtà analoghe e con una forte apertura all’internazionalizzazione. Sarà un appuntamento importante perché permetterà di rappresentare tutta una filiera e ambiti tecnologici trasversali”.

L’International Inventors Exhibition è patrocinato dall’Andi, Associazione nazionale degli inventori, che conta 2 mila associati e che proprio in una sezione apposita dell’evento terrà la sua manifestazione “Inventeco”, a suggellare una collaborazione destinata a sfociare in nuove sinergie al fine di sostenere la crescita dell’innovazione, che si traduce in sviluppo.

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