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Trasporti, previsti finanziamenti dal piano Juncker e dai fondi strutturali

27/06/2016
Trasporti, previsti finanziamenti dal piano Juncker e dai fondi strutturaliL'eterogeneità storico-culturale degli Stati europei ha portato ad osservare un panorama fortemente diversificato nei settori dei trasporti e delle infrastrutture nazionali.

La disuguaglianza nei livelli di reddito e i differenti gradi di sviluppo che si riscontrano nei Paesi europei hanno generato ricchezza e benessere in alcune aree avanzate e fallimenti di mercato e povertà in altre aree più arretrate.

La Commissione europea ha annunciato lo scorso 17 giugno di essere al lavoro per contrastare i problemi legati agli investimenti nel settore dei trasporti e allo stesso tempo stimolare la ripresa economica. Infatti, quello dei trasporti, si configura come settore chiave nello sviluppo dell'Europa di domani e la Commissione riconosce agli investimenti in infrastrutture più moderne un'importanza strategica per tutto il sistema economico europeo.

Per l'Agenda del Presidente della Commissione europea Juncker, risolvere il problema delle imperfezioni di mercato, con particolare attenzione alla necessità di far ripartire gli investimenti, è uno dei punti principali su cui si deve concentrare l'azione della Commissione.

Il settore dei trasporti, proprio per la sua natura di motore di sviluppo e fucina di innovazione, può apportare contributi significativi al raggiungimento dell'obiettivo e contemporaneamente contrastare la piaga della disoccupazione che affligge gli stati più colpiti dalla crisi economica.

Le sfide più rilevanti del settore dei trasporti sono legate a quei contesti in cui sono presenti problemi come l'accessibilità ai finanziamenti o la scarsità di iniziativa imprenditoriale o ancora infrastrutture obsolete o malfunzionanti, la crescente pressione demografica ed eccessive barriere amministrative. L'azione della Commissione può e deve trovare concretezza attraverso interventi volti a ridurre le situazioni critiche, proprio dove il bisogno è più intenso e il compito è più difficile.

Il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (EFSI), che fa parte di un più generale piano di investimenti che coinvolgerà più di 315 miliardi di Euro in tre anni, è uno dei principali strumenti attraverso cui la Commissione intende agire sul fronte dei finanziamenti al settore dei trasporti.

Insieme a EFSI, sono presenti altri fondi destinati al finanziamento del settore dei trasporti:

• L'Ente per la Connessione Europea ha stanziato 24,05 miliardi di Euro per i progetti TEN-T per il periodo 2014-2020;

• Il budget stanziato dal programma Horizon 2020 (che ha l'obiettivo di potenziare le industrie dei trasporti europee) include 6.3 milioni per lo sviluppo dei trasporti ecosostenibili e tecnologicamente all'avanguardia.

• Si prevede che i fondi Strutturali e di Investimento europei, costituiti con i contributi degli Stati membri, apporteranno un ammontare di circa 70 miliardi di Euro per il periodo 2014-2020.

Il disegno della Commissione prenderà forma attraverso il coinvolgimento di operatori e capitali privati: è, infatti, previsto che siano imprese, utilities, enti pubblici, banche e piattaforme di investimento a richiedere i fondi attraverso i canali messi a disposizione dalla Commissione.

EFSI supporterà tutte quelle operazioni che saranno attinenti al settore dei trasporti, considerato nella più ampia accezione del termine: saranno, infatti, candidabili anche progetti per lo sviluppo di equipaggiamenti e tecnologie innovative, purché compatibili con le politiche dell'Unione europea.

Alcuni esempi di operazioni candidabili sono la costruzione di porti, aeroporti, strade, ferrovie di collegamento con i centri urbani, piattaforme logistiche, oppure la ristrutturazione e il rinnovamento di strade o ferrovie e delle aree urbane circostanti, oppure ancora lo sviluppo di carburanti più ecologici, sia provenienti da fonti rinnovabili, sia elettrici. La gestione accentrata dei progetti più piccoli permetterà una maggiore diversificazione e la conseguente riduzione dei rischi di investimento, mentre la condivisione di energie e competenze sarà l'ingrediente per una soddisfacente remunerazione dell'investimento.

Per fare domanda, la Commissione ha messo a disposizione dei promotori dei progetti il sito www.eib.org/about/investeu/index.htm, grazie al quale sarà possibile rivolgersi direttamente alla BEI (Banca europea per gli investimenti).

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea

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