Potrebbe anche sembrare uno scioglilingua, invece è una vera e propria forma d’arte artigianale. Arriva dalla tradizione giapponese, la sua traduzione dovrebbe essere “giocattoli lavorati a mano, ad uncinetto e con i ferri”. Il nome “amigurumi” sarebbe una composizione di due termini di cui vi evito gli ideogrammi, “ami” che vuol dire lavorare a maglia o ad uncinetto, e “nuigurumi” che equivale a peluche. In parole più semplici è l’arte di fare piccoli animaletti con la lavorazione a punto basso. Una volta scelto il soggetto, va fatta la struttura lavorata molto fitta e vanno inseriti le imbottiture desiderate. Come al solito, le cose che arrivano da Oriente precipitano nella mania, per cui fiumi di siti, video istruzioni e pagine internet sugli appassionati artigiani degli animaletti paffuti. La fantasia poi regna sovrana, dagli animaletti si passa alle figure natalizie, alle bomboniere e alle decorazioni per i vestiti. Bisogna dire che le figurine sono anche molto carine, alcune veramente curate che meritano attenzione. Come ogni cosa che ci arriva da lontano, viene solo da chiedere, ma in Giappone le fanno davvero queste creazioni? Si usano davvero? Data la vita frenetica di cui tanto ci parlano, date le ore che passano tra un ufficio e un mezzo pubblico, i giapponesi hanno veramente il tempo di uncinettare? Mah!!

Sabrina Marcon