I risultati dell’indagine congiunturale svolta da Confindustria Veneto su un campione di 944 imprese manifatturiere del Veneto mostrano, per il III° trimestre 2006, una sostanziale conferma della ripresa industriale, attestata da un aumento della Produzione del +5,1%, degli Ordini del +2,8% e delle Vendite all’estero del +7,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Nel dettaglio la variazione della Produzione industriale del campione considerato conferma una performance positiva rispetto all’anno precedente (+5,1%) in tutti i settori analizzati, con punte di rilievo nel comparto dei Minerali (+10,5%), Metallurgia (+13,5%), Prodotti in metallo(+10,1%), Macchine (+8,3%), Elettromeccanica(+4,8%). Buona tenuta risulta anche dall’ area della Gomma plastica (+7,2%), della Chimica (+7,3%), del Legno e mobile (+5,3%) e dell’Alimentare (+4,2%). Segnali di rallentamento permangono nel settore dell’Oreficeria (-16%) e del Tessile (-2,1%).

E’ in salita anche il trend degli Ordini totali che registra un aumento in media del +2,8% rispetto al 2005 con andamenti piu’ che soddisfacenti in quasi tutti i settori, in particolar modo nel comparto della Metallurgia (+10,1%), dei Prodotti in metallo(+8,6%), della Gomma (8,2%) e dell’Occhialeria (+7,7%). In controtendenza permane il comparto del Tessile (-1,6%) ed dell’ Abbigliamento(-2,1%).

Ulteriore ottimismo si registra per le vendite all’estero che sottolineano una variazione di +7,2% rispetto al trimestre dell’anno scorso, sostenuto da una variazione della quota di produzione esportata pari a circa il 40,0%.

Analizzando l’andamento per aree merceologiche si evidenzia una generale positivita’ in particolar modo per il settore dell’Elettromeccanica (+22,4), della Metallurgia (+12,0%), dei Minerali (+11,8%), della Chimica (+15,5%).

Buone performance anche per il Legno e mobile (+ 7,9%), l’Alimentare ( + 5,5%) e l’Occhialeria (+3,9%), mentre segnano il passo ancora l’Oreficeria (-11,3%), il Tessile e le Pelli e cuoio (-8,2%).

Segnali di stabilita’provengono dai dati occupazionali che sottolineano una variazione di 0,5% rispetto all’anno precedente, anche se permangono incertezze sopratutto per il settore del Tessile (-2,2%), dell’Abbigliamento (-0,8%) ed Oreficeria (-3,2%).

Per quanto riguarda le previsioni del IV° trimestre del 2006 la nostra indagine mostra un quadro congiunturale sostanzialmente positivo dove la variazione della produzione industriale e’ sostenuta da una buona tenuta degli Ordini sia dall’Interno che dall’Estero.

Gli indicatori prevedono nello specifico un aumento omogeneo della produzione del +4,5 % , In controtendenza solo il settore Orafo (-1,5%) che conferma le difficolta’ evidenziate a consuntivo.

Trend positivi sono rilevati sia per gli Ordini dall’interno (+3,0%) che dall’estero (+3,9%) in tutte le aree merceologiche indagate, confermando l’ottimismo del campione analizzato.

L’andamento dell’Occupazione si assesta intorno al 0,8% sottolineando ancora incertezze per il comparto dell’Oreficeria e del Tessile.

Il cauto ottimismo che aveva caratterizzato il trimestre precedente, trova conferma nei dati di questo periodo

“E’ una fase che va assestandosi – afferma Confindustria veneto - a riprova della capacità del sistema imprenditoriale veneto di reagire alla fase di stagnazione e di consolidarsi..

Sono dati che confermano una volta di più la capacità da parte delle nostre imprese di affrontare processi di internazionalizzazione in una economia globalIzzata e di saper dare risposte al mercato. Vi sono ancora settori con un segno negativo, sia pure di consistenza minore rispetto al passato ma per i quali non viene meno la convinzione di poter superare questa fase ancora critica. Qui però si pone il problema di sempre - continua Confindustria - non tutte le aziende da sole possono affrontare la complessità di un cambiamento che non sembra conoscere pausa. E’ necessario che il concetto di competitività, sia fatto proprio dal Sistema Pubblico e dal Sistema Paese e che di conseguenza si mettano in moto azioni appropriate.

Semplificazione, processi di ammodernamento, liberalizzazioni, partecipazione dei privati sono solo alcuni dei temi da sempre sul tavolo e mai di fatto “aggrediti” dalle istituzioni. Mancano inoltre decisioni nazionali e regionali su Energia, Ambiente e su altri importanti tematiche che legittimano la sempre presente perplessità sulla capacità e sulla volontà del Paese di guardare avanti.

Anzi, recenti decisioni fanno temere che, al di là di qualsiasi cambiamento ci sia una volontà di freno e rallentamento dello sviluppo.”

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