Il Parlamento europeo e i governi nazionali riuniti in Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla proposta della Commissione europea per la creazione di un nuovo servizio di guardia costiera e di polizia dei confini europei che entrerà in funzione già da quest'estate.

La nuova struttura garantirà maggiore sicurezza a tutti i cittadini europei, rafforzando i confini e riportando Schengen a funzionare normalmente.

Nel settembre del 2015, in occasione del discorso sullo stato dell'Unione, il Presidente Juncker ha dichiarato che la creazione del nuovo servizio di guardia costiera e di polizia dei confini è parte integrante della strategia europea per i migranti.

Lo spazio Schengen senza frontiere interne è sostenibile soltanto se le frontiere esterne siano effettivamente garantite e protette. La Commissione europea ha spinto per la creazione del nuovo servizio di guardia costiera e di polizia dei confini sia per quanto riguarda la migrazione sia per la sicurezza interna. Questa sarà composta dall'Agenzia europea del confine e della guardia costiera più le autorità e le guardie costiere nazionali responsabili della gestione delle frontiere.

Frontex, l'attuale Agenzia dei confini, ha dimostrato tutti i suoi i limiti nel fronteggiare la crisi dei migranti, c'era quindi bisogno di cambiare le carte in tavola. Juncker aveva deciso di puntare molto sulle debolezze di Frontex durante la sua campagna elettorale, sottolineando la necessità di riformarla a tutela di tutti i cittadini comunitari.

La nuova Agenzia avrà il potere di gestire i principali problemi riscontrati:

• Standard comunitario per la gestione dei confini: i confini esterni saranno monitorati costantemente con valutazioni periodiche obbligatorie al fine di individuare i punti più vulnerabili;

• Ampliamento dello staff e dell'equipaggiamento tecnico: inizialmente, i dipendenti saranno più che raddoppiati e in più verrà istituito un pool di riserve delle guardie di frontiera di modo da non soffrire più di carenza di personale;

• Il diritto di intervenire: l'Agenzia avrà il potere di richiedere agli Stati Membri azioni immediate in caso di necessità. In caso di serio rischio per Schengen, l'Agenzia potrà intervenire in loco anche senza specifica richiesta degli Stati;

• Lavorare con e negli stati terzi: l'Agenzia avrà un nuovo mandato per avviare operazioni congiunte con stati esterni all'Unione di modo da scongiurare crisi catastrofiche;

• Garantire la sicurezza interna: nell'analisi dei rischi da parte dell'Agenzia, verrà presi in considerazione anche i rischi legati al terrorismo di modo da prevenire in maniera sempre più puntuale l'ingresso potenziale di attentatori.

Il Presidente Juncker ha espresso tutta la sua soddisfazione dichiarando che "la creazione del nuovo servizio di guardia costiera e di polizia dei confini è la prova che l'Europa è in grado di dare risposte concrete e risolute alle sfide comuni".

In conclusione, quello che rappresenta il nodo principale di questa transizione da Frontex ad un sistema più efficiente risiede nella capacità della nuova Agenzia europea del confine e della guardia costiera di interagire efficacemente con gli Stati Membri, identificando e coordinando insieme gli interventi.

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea