Fondi UE aperti ai giornalisti e ai liberi professionisti
Con questa norma l'Italia si adegua alle regole europee contenute nel Regolamento UE 1303/2013 approvato 3 anni fa e nel successivo Piano d'azione della Commissione europea sulle libere professioni del 2014.
Grazie a questo intervento, l'UE e l'Italia si muovono congiuntamente per rimediare ad un'obsolescenza dall'apparato normativo italiano, riconoscendo il contributo fondamentale al sistema economico di quelle categorie che, sebbene svolgano attività economica organizzata in modo professionale, non possiedono il titolo di imprenditore.
Inoltre, il lavoro dei giornalisti assume grande importanza per l'Unione, perché permette di dare spessore e importanza alle attività realizzate attraverso la comunicazione e la diffusione delle informazioni nella popolazione locale.
Le nuove regole hanno il fine di semplificare i requisiti per richiedere i fondi e di garantire maggiore equità nelle possibilità di accesso. Per partecipare ai bandi, infatti, non sarà più requisito necessario essere iscritti alla Camera di Commercio, in quanto i giornalisti e i liberi professionisti saranno considerati come esercenti attività economica a prescindere dalla forma giuridica.
Quali fondi per i giornalisti e i liberi professionisti?
I fondi a cui potranno accedere giornalisti e liberi professionisti, per il periodo 2014-2020, sono noti come fondi SIE, ovvero fondi strutturali e di investimento europei. Con un bilancio di 454 miliardi di euro, i fondi SIE sono lo strumento principale attraverso cui l'Ue implementa le sue politiche di investimento nei singoli territori e prendono il posto dei vecchi fondi regionali. I fondi strutturali consentono di raggiungere la massa critica di investimenti che è necessaria per rendere efficaci le politiche europee, che si declinano nella lotta alla disoccupazione e nel recupero del trend di crescita di lungo periodo.
Quali priorità verranno finanziate?
I fondi SIE hanno caratteristiche simili ai vecchi fondi regionali: sono gestiti localmente, co-finanziati e sono legati a obiettivi definiti a livello centrale. Sono gestiti localmente, perché la loro gestione ricade direttamente dalle singole regioni italiane; co-finanziati, perché costituti sia grazie ad un contributo europeo (che copre dal 50 all’80% dell’intero progetto) sia tramite i contributi dei soggetti pubblici e privati coinvolti all'interno del progetto. Inoltre, sono legati a macro-obiettivi definiti a livello europeo e, all'interno di questi, a obiettivi specifici definiti dagli enti regionali.
I macro-obiettivi riguardano i settori considerati strategici per crescita e sviluppo: imprese, liberi professionisti, infrastrutture e formazione professionale. Grande è l'attenzione dell'Ue per la formazione dei cittadini europei, in particolare dei giovani e di chi cerca lavoro.
Nello specifico, investire su giornalisti e liberi professionisti ha una grande rilevanza strategica. Infatti, queste categorie costituiscono il tessuto sociale locale e contribuiscono a ridurre le distanze tra Unione e cittadino.
Uno degli obiettivi fondamentali dell'Unione è creare le condizioni, affinché queste categorie possano svolgere le proprie professioni con la consapevolezza di avere l'appoggio delle istituzioni europee. Allo stesso tempo, si cerca di favorire la loro integrazione in mercati e contesti più ampi e dinamici, in una prospettiva di allineamento dei mercati dei paesi membri.
L'azione di perseguimento dei macro-obiettivi dell'Ue è coadiuvata da quella di ogni Stato membro, in cui ogni Regione fissa obiettivi specifici sulla base delle caratteristiche del suo territorio e identifica gli elementi che sono di ostacolo alla realizzazione degli interventi strategici e alla crescita economica. Questo si traduce nella produzione di documenti dettagliati noti come PON e POR, rispettivamente programmi operativi nazionali e regionali.
Per il periodo 2014-2020, nel campo delle politiche sociali, la Regione Lombardia ha deciso di concentrare i finanziamenti europei sul rilancio delle dinamiche occupazionali, sulla promozione dell'inclusione sociale, sulle politiche regionali di istruzione e formazione professionale e infine sul miglioramento delle prestazioni della pubblica amministrazione.
Come partecipare?
I fondi europei diretti sono distribuiti dalle Regioni tramite programmi operativi pluriennali e bandi. I giornalisti e professionisti interessati possono informarsi sulle possibilità di finanziamenti europei disponibili in Lombardia, rivolgendosi allo sportello informativo Europe Direct, o sul sito: europedirect@regione.lombardia.it
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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