Referendum britannico: cosa succede ora?
La procedura per recedere dall'Unione è stabilita dall'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea (TUE) che prevede che, finché il processo di uscita non sarà concluso, il Regno Unito rimane un membro dell'Unione Europea, con tutti i diritti e gli obblighi ivi connessi.
Il primo passo da compiere spetta al governo dello Stato che decide di uscire dall'Unione, nel caso di specie, quindi, al governo del Regno Unito. Esso deve, infatti, notificare tale intenzione al Consiglio europeo, l'organo composto dai capi di Stato o di governo dei Paesi membri.
Alla notifica seguiranno i negoziati, per la durata di due anni (eventualmente estendibili), che porteranno al testo definitivo per l'accordo di uscita del Regno Unito. Questo accordo seguirà la procedura prevista per qualsiasi altro accordo fra Unione europea e Stati Terzi.
È in questa fase che si giocheranno le varie partite economiche e politiche sui futuri rapporti UK-UE. Dal canto suo, l'Unione, attraverso una dichiarazione congiunta dei presidenti dei suoi principali organi (Consiglio europeo, Parlamento, Commissione e Consiglio), si dice pronta ad avviare rapidamente i negoziati con il Regno Unito sui termini e le condizioni del suo recesso dall'UE.
Una volta raggiunto l'accordo, l'articolo 50 TUE richiede che questo debba essere approvato dal Consiglio (ossia dai ministri nazionali) con una speciale maggioranza qualificata: richiesto il voto favorevole di almeno 20 Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione europea. In entrambi i conteggi il Regno Unito è escluso. Sempre l'articolo 50 richiede il consenso del Parlamento per l'approvazione definitiva dell'accordo.
In caso di mancato accordo entro 2 anni dal giorno della notifica, le norme europee smetteranno di avere effetto in Regno Unito.
Che succede se, una volta uscito, il Regno Unito decida di rientrare? In quel caso si applica la procedura per l'adesione di qualsiasi nuovo Stato membro, prevista all'articolo 49 del TUE.
La posizione delle istituzioni europee è molto chiara: "Saremo forti e sosterremo i valori fondamentali dell'UE di promozione della pace e del benessere dei propri cittadini. L'Unione di 27 membri continuerà. Siamo uniti dalla storia, dalla geografia e da interessi comuni. Affronteremo insieme le sfide comuni per creare crescita, aumentare la prosperità e garantire un ambiente sicuro per i nostri cittadini", ha sottolineato il presidente Juncker.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea