I 'whistle-blowers' devono essere meglio protetti nei procedimenti giudiziari da rappresaglie e minacce. È quanto hanno sostenuto molti parlamentari europei nel corso dell'incontro con il vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen e Ivan Korčok della Presidenza slovacca del Consiglio. La tesi sostenuta è che la delazione e la fuga di notizie per materie che siano di diretto interesse pubblico hanno un ruolo fondamentale nelle democrazie e quindi devono essere migliorate le garanzie legali per le persone, appunto i 'whistle-blowers' che rivelano le attività illegali o non etiche nel settore pubblico o privato.

Mentere in Italia è tornato di moda il dibattito per limitare le intercettazioni telefoniche, dibattito che risorge ogni volta che c'è un politico coinvolto, in Europa si sostiene che i 'whistle-blowers' sono importanti nella lotta contro la corruzione, così come contro l'evasione fiscale. «Abbiamo bisogno – ha detto il vicepresidente Katainen – di una chiara base giuridica al fine di proteggere chi segnala fatti poco chiari e questo è il motivo per cui la Commissione ha già compiuto alcuni passi attraverso la legislazione settoriale e specifiche linee guida per migliorarne lo status. Stiamo attualmente valutando se sia possibile avviare una azione ancor più efficacie a livello europeo».

«Negli ultimi anni – ha sottolineato Ivan Korčok – diversi sviluppi hanno messo in evidenza l'importanza di quanti denunciano gravi mancanze all'interno di diversi settori pubblici. Queste persone meritano la nostra protezione. Se la Commissione ha quindi scelto di proporre una nuova legislazione al fine di potenziare ulteriormente e proteggere il ruolo degli informatori, il Consiglio è pronto a trattare il caso».