Gli italiani amano il territorio irriguo
Per stimare il valore economico monetario di tali benefici, è stata svolta un’indagine, utilizzando la metodologia dell’Esperimento di Scelta (Choice Experiment - C.E. ); così è stato costruito un questionario svolto mediante interviste on-line. I risultati sono stati ripresi all’Assemblea ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue), organizzata a Roma, presenti i rappresentanti dei 138 Consorzi di bonifica, operanti in tutta Italia.
Il C.E., predisposto per l’indagine sui benefici derivanti dall’agricoltura irrigata, si è sviluppato attorno all’analisi delle preferenze degli intervistati riguardo a diversi, ipotetici contratti di fornitura dell’acqua, costruiti in relazione ad alcune caratteristiche ritenute particolarmente significative e rappresentative dell’irrigazione.
In ciascuno dei contratti è previsto un diverso aggravio mensile della bolletta allo scopo di sostenere o meno l’agricoltura irrigata ed i suoi effetti sul contesto socio-economico-paesaggistico-ambientale locale.
È emersa così la Disponibilità A Pagare (D.a P.) per bolletta mensile familiare:
• € 7,80 per mantenere il paesaggio tipico da agricoltura irrigata;
• € 4,66 per la presenza della cultura contadina;
• € 1,58 per introdurre l’irrigazione in paesaggi, dove non è presente;
• 1,35 per il riempimento, anche se solo parziale, delle falde acquifere;
• generano invece valori negativi nella disponibilità a pagare: una situazione di assenza di prodotti di qualità ed il mancato ravvenamento delle falde acquifere.
Allo scopo di evidenziare la stima del valore complessivo dei benefici che derivano da un’attività agricola irrigua, i dati sono stati estesi all’intera popolazione italiana: supponendo che ogni nucleo familiare sia titolare di una bolletta dell’acqua, avremmo 24,6 milioni di famiglie che ricevono benefici da un paesaggio tipico da agricoltura irrigua; moltiplicando per la D.aP., è stato stimato il valore dei benefici, che ammonta complessivamente a 191,88 milioni al mese (114,64 milioni al mese per quanto attiene alla presenza di un paesaggio della cultura contadina; 38,87 milioni al mese riguardo alla presenza di un paesaggio che non è irrigato solo in quanto si trova in situazione di siccità; il riempimento delle falde acquifere invece procura benefici alla collettività stimabili in 33,46 milioni al mese).
Tali risultati supportano, con quantificazioni monetarie, quanto già emerso: l’agricoltura irrigua genera maggiore reddito a favore delle aziende agricole e contribuisce alla ricchezza totale prodotta; esercita, inoltre, un ruolo significativo nel mantenimento dell’occupazione e, di conseguenza, nel contenimento del fenomeno dell’esodo rurale; attribuisce un rilevante ruolo sociale all’uso della risorsa idrica.