Bail-in e risoluzione delle banche: cosa dicono le regole europee? Domande e risposte sulla Direttiva BRRD
La Direttiva UE per il Recupero e la Risoluzione Bancaria (BRRD) fornisce alle autorità nazionali delle procedure per far fronte ai fallimenti bancari sia a livello nazionale, sia transnazionale. Ma la direttiva non regola solo i fallimenti ma emana delle regole per la prevenzione dei fallimenti e la messa in sicurezza della banca.
Se la situazione è invece compromessa in maniera irreparabile, si procede allora al fallimento secondo le regole del salvataggio interno ("bail-in") allo scopo di proteggere i risparmiatori e i contribuenti.
A quali enti si applica la Direttiva?
Fanno riferimento alla Direttiva le banche commerciali e le grandi imprese di investimento.
Quando è entrata in vigore la Direttiva?
La Direttiva è stata approvata dal Parlamento e dal Consiglio (ossia dai ministri nazionali) il 15 maggio 2014. Le regole della Direttiva sono entrate in vigore in tutta la UE il 1 gennaio 2015, un anno dopo in Italia.
Quali sono gli elementi principali della Direttiva BRRD?
• Preparazione e prevenzione: le banche e le autorità devono preparare dei piani di recupero e risoluzione su come gestire le situazioni che possono condurre a stress finanziari o al fallimento. Se le autorità identificano ostacoli alla risolvibilità durante la fase di pianificazione, possono richiedere alla banca di prendere le misure appropriate per rimediare.
• Intervento tempestivo: I supervisori sono dotati di un insieme di poteri espandibili, da utilizzare qualora un'istituzione si trovasse di fronte ad una emergenza finanziaria, prima che il problema diventi critico. Ad esempio hanno il potere di rimuovere il management e nominare un amministratore temporaneo.
• Risoluzione: L'obiettivo della risoluzione è minimizzare l'esposizione dello Stato e delle imposte pagate dai contribuenti al costo del fallimento bancario. Con questo fine la BRRD fornisce alle autorità un insieme di strumenti di risoluzione che sia credibile ed efficace, tra cui il bail-in.
• Cooperazione e coordinazione: La direttiva fornisce inoltre un ambiente in cui migliorare la cooperazione e il coordinamento tra le autorità nazionali, per gestire in modo più semplice ed efficace i fallimenti di banche che operano a livello transnazionale.
Solo in circostanze eccezionali, di estremo pericolo, le autorità possono fornire un supporto pubblico anziché imporre tutte le perdite sui creditori privati.
Che cos'è il bail-in?
Il principale obiettivo del bail-in è stabilizzare una banca che sta fallendo in modo tale che i suoi servizi principali possano continuare, senza che ci sia bisogno di un intervento con fondi pubblici. Lo strumento autorizza le autorità a ricapitalizzare la banca in fallimento attraverso la svalutazione delle passività e/o la loro conversione a capitale, in modo tale che la banca possa continuare la sua attività. Questo al fine di impedire che il sistema finanziario subisca degli shock negativi causati dall'interruzione dell'erogazione dei servizi. Inoltre fornisce alle autorità il tempo necessario per riorganizzare la banca o procedere alla riduzione dell'attivo in modo ordinato. Il bail-in si applica potenzialmente a tutte le passività dell'istituzione che non sono coperte da asset o collaterali.
Il capitale deve aver già assorbito tutte le perdite prima che si proceda alla svalutazione dei debiti. Affinché il bail-in sia uno strumento di risoluzione credibile, è necessario che assicuri che ci siano sufficienti passività, destinate allo scopo, nel momento in cui l'autorità determina che sono state riscontrate le condizioni per la risoluzione e che la svalutazione o la conversione delle passività sia in linea con gli obiettivi della risoluzione.
Che cos'è la "risoluzione bancaria"?
La risoluzione bancaria si applica quando l'autorità stabilisce che una banca sta fallendo o è molto probabile che fallisca, qualora ricorrano le seguenti condizioni:
• Nel breve periodo non sono possibili ulteriori interventi da parte di soggetti privati volti a ripristinare la situazione di normalità all'interno dell'istituzione bancaria.
• Il posizionamento della banca è tale che le normali procedure di insolvenza potrebbero causare rischi sistemici sui mercati finanziari.
Per risoluzione si intende la ristrutturazione di una banca ad opera di una autorità di risoluzione. Gli obiettivi della procedura di risoluzione sono proteggere i depositanti e il valore dell'attivo di bilancio e minimizzare i rischi di instabilità finanziaria.
Perché abbiamo bisogno di un sistema europeo per il recupero e la risoluzione bancaria?
Prima della recente crisi finanziaria si pensava che i fallimenti bancari potessero essere gestiti a livello nazionale, attraverso le comuni procedure di insolvenza. Tuttavia, la crisi ha mostrato che queste procedure possono portare ad una gestione disordinata del fallimento con possibili conseguenze ancora più gravi per tutto il sistema economico.
La crisi ha inoltre evidenziato la carenza di strumenti adeguati a gestire il fallimento di banche che operano a livello transnazionale. Per questo motivo è necessaria una disciplina comune europea per assicurare stabilità economico-finanziaria di lungo periodo e ridurre il costo potenziale di una futura crisi finanziaria.
Perché le comuni procedure di insolvenza non funzionano con le banche?
Le banche, per loro natura, hanno una funzione fondamentale nell'economia di un paese: trasferiscono ricchezza da chi ne possiede, ma non ne ha bisogno nel breve periodo, a chi ne ha bisogno, ma non ne possiede.
L'obiettivo è raggiungibile solo se chi presta denaro alla banca sente che i suoi risparmi sono al sicuro e che gli verrà restituito quanto prestato con gli interessi.
La fiducia del prestatore nell'istituzione bancaria è quindi condizione necessaria per evitare le cosiddette "corse agli sportelli". Se la fiducia nel sistema bancario non è diffusa, il fallimento di una grande banca potrebbe scatenare il panico sia tra i risparmiatori, sia nei mercati finanziari, come l'ultima crisi ha tristemente messo in luce.
Considerando questo delicato scenario, si può capire perché le normali procedure di insolvenza mal si adattino al caso delle banche. Nel mondo delle imprese, il fine primario delle procedure di insolvenza è tutelare i creditori, massimizzando il valore degli asset del soggetto fallito.
Nel caso di insolvenza di una banca, invece, l'obiettivo primario è rispondere rapidamente alla turbolenza finanziaria per mantenere l'equilibrio finanziario, la fiducia dei depositanti e per minimizzare le perdite per la società.
Con la risoluzione si cerca quindi di tutelare alcune particolari categorie di portatori di interesse della banca. Altre categorie, che non sono considerate fondamentali per mantenere la stabilità finanziaria, vengono lasciate fallire.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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