Sicurezza idraulica: idrovia Padova-Mare, un aiuto in piu’
“E’ difficile far accettare ai cittadini nuove infrastrutture come le strade e le autostrade, specie in un territorio così urbanizzato ed abitato come il Veneto centrale. Per questo è necessario cercare soluzioni alternative: una di queste può essere l’idrovia” ha affermato l’Ing. Sandro Boato dell’ARPAV.
I vantaggi di quest’opera potrebbero essere molti. “Innanzitutto” ha detto Boato “i costi sociali: è stato calcolato che, fatto 100 il numero di incidenti stradali, il trasporto idroviario li ridurrebbe ad 1. Poi, i consumi energetici: l’energia richiesta per il trasporto su acqua sarebbe pari ad un terzo dell’energia necessaria al trasporto su strada ed inferiore al 20% di quella per il trasporto su ferrovia. Per non parlare dell’inquinamento ambientale, in particolare quello acustico: il trasporto su idrovia comporterebbe un impatto inferiore al trasporto su strada.”
Ma è soprattutto il problema della sicurezza idraulica a preoccupare, anche perché, nel 40esimo anniversario dell’alluvione del 1966, si è cercato di immaginare che cosa succederebbe se si verificasse un evento meteorologico simile. Ed i risultati non sono certo confortanti. “In particolare, se esondassero il Brenta ed il Bacchiglione ci sarebbero allagamenti non solo a nord e sud del canale, coinvolgendo la zona industriale, Noventa, Mortise e l’Arcella, ma ci sarebbero anche nel Piovese, da Voltabarozzo a Bovolenta ed in adiacenza al Canale Cagnola” ha detto il Prof. Luigi D’Alpaos, del dipartimento di Ingegneria Idraulica, Marittima, Ambientale e Geotecnica dell’Università di Padova. “Bisognerebbe pertanto”ha aggiunto “cercare di distogliere le piene dal Brenta a Vigonovo,introducendole nella laguna di Venezia. In questo, l’idrovia si rivelerebbe utile”.
Realizzare tutto questo, in concreto, si può. A riguardo, sono state portate ad esempio le esperienze su idrovie all’estero, soprattutto in Germania. “In questo Paese” ha detto l’Ing. Alberto Cevese, libero professionista”sono state dedicate grandi risorse alla navigazione interna e si è cercato di renderle conciliabili con il rispetto del paesaggio e la tutela ambientale. “