Anche il web "tira" meno sui mercati finanziari
L’indice più preoccupante lo mostra Yahoo: la società del frequentatissimo motore di ricerca è in vendita, ma nel giorno conclusivo nel quale si potevano presentare le offerte d’acquisto è emerso che le perdite della società sono in aumento arrivando a 494 milioni di dollari.
Yahoo sembra però essere solo la punta di un iceberg: la crescita degli utenti di Netflix rallenta e fa affondare il titolo in Borsa, dove arriva a perdere il 15,09%. Netflix chiude il secondo trimestre con 1,68 milioni di utenti in più, di cui 1,52 milioni fuori dagli Stati Uniti e 160.00 sul mercato interno.
I dati sono sotto le attese, ma la società ribadisce il target del pareggio di bilancio per il 2016 e un utile nel 2017. C’è poi il ‘caso’ Ibm che chiude il secondo trimestre con ricavi in calo del 2,8% a ‘appena’ 20,24 miliardi di dollari: si tratta del diciassettesimo trimestre consecutivo di contrazione, anche se i dati sono superiori alle attese degli analisti.
Ibm conferma un utile di 13,50 dollari per azione nel 2016, spazzando via i dubbi sul possibile effetto Brexit, giudicata negativamente ma non in grado di cambiare le previsioni dell’azienda.