Antiterrorismo: una banca dati unica su chi vola in Europa
Non mancheranno le contestazioni e nemmeno i problemi. La norma impone alle compagnie aeree di inviare, uno o due giorni prima del decollo, la lista e i dati dei passeggeri ad una Unità di informazione sui passeggeri (UIP), che ogni Stato membro dovrà istituire con leggi nazionali. Da un lato è certo che dovendosi organizzare con leggi statali, gli UIP andranno incontro ad una serie di diversità che poi dovranno essere compensate, se possibile, dal sistema SIENA (Secure information Exchange network application) per la circolazione delle informazioni.
Dall'altro lato c'è da attendersi che in molti si lamenteranno per questa circolazione di dati personali che indubbiamente vìolano la privacy: oltre agli elementi identificativi della persona e dei suoi spostamenti, le compagnie hanno a disposizione dati quali i metodi di acquisto del biglietto e del suo pagamento, l’intermediario utilizzato, l'eventuale pasto speciale richiesto, i recapiti telefonici personali e dei congiunti di riferimento. Quanto basta per tracciare perfettamente una persona.
Ci si potrebbe quindi attendere un ricorso alla Corte di Giustizia europea da parte di un qualsiasi utente, per altro, ignaro che fino ad ora questi dati li ha sempre forniti ad un soggetto privato e sono già in possesso della compagnia con la quale ha volato. Metterli tutti insieme in un unica banca dati che incroci compagnie diverse, se mai il sistema dovesse funzionare, sicuramente 'profila' dettagliatamente ogni utente del trasporto aereo.