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Salute: Italia-UK, storico accordo

13/11/2006
Per evitare il ripetersi di emergenze alimentari come “mucca pazza” e combattere lo smog e l’inquinamento ambientale che mettono a rischio la salute dei cittadini europei, è stato raggiunto uno storico accordo tra Italia e Regno Unito per estendere a tutti gli alimenti l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta e per la diffusione in Europa di biocarburanti di origine agricola e di produzione locale alternativi al petrolio. A darne notizia e' la Coldiretti, la più grande organizzazione degli imprenditori agricoli in Europa, che ha siglato l’accordo con la National Farmers Union (NFU), la principale organizzazione agricola del Regno Unito, in occasione dell’incontro bilaterale tra le organizzazioni piu’ rappresentative nelle due sponde della manica, che si è svolto a Verona. Per la prima volta dopo anni di incomprensioni tra culture agroalimentari mediterranea e anglosassone si realizza una intesa che può rappresentare la base di una svolta nelle politiche comunitarie volte ad incentivare la produzione di energie da fonti rinnovabili, in coerenza con gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto, e a tutelare qualità e sicurezza alimentare con la trasparenza delle informazioni sulle etichette degli alimenti, a partire dalla pancetta tradizionale delle colazioni inglesi (bacon) e dall’extravergine italiano. L’accordo stretto tra il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni e il presidente della National Farmers Union (NFU) Peter Candel prevede infatti di "esercitare, in occasione delle trattative sul commercio internazionale in sede WTO, una azione sinergica per favorire alleanze con l'obiettivo di introdurre regole che tutelino e rendano trasparente in etichetta l'origine degli alimenti negli scambi commerciali" anche attraverso interventi "nei confronti delle Istituzioni locali, nazionali, comunitarie ed internazionali" e "una azione globale di sensibilizzazione dei cittadini, fondata su alleanze con le associazioni dei consumatori, sull'importanza dell'etichettatura di origine degli alimenti per la salute e la libertà di scelta". Condiviso tra Coldiretti e NFU è anche l’obiettivo di contribuire ad un maggiore impiego di energia derivante da fonti rinnovabili di origine agricola tenuto conto che la situazione di emergenza ambientale a livello planetario rende assolutamente necessaria la riduzione delle emissioni di gas serra, così come previsto dal protocollo di Kyoto e del fatto che i crescenti costi delle fonti energetiche fossili influenzano in misura rilevante le performance economiche globali. Il Presidente della Coldiretti Paolo Bedoni e il presidente della National Farmers Union (NFU) Peter Candel hanno quindi concordato sulla base dei ritardi accumulati nei Paesi dell’Unione Europea di “manifestare alla Commissione europea la necessità di potenziare le politiche d’incentivo per la produzione di energia da fonti rinnovabili di origine agricola locale, rendendo più flessibili gli strumenti attualmente esistenti” e di “sollecitare l’industria di produzione dei mezzi di trasporto a mettere a punto e adottare soluzioni tecniche per l’utilizzo di carburanti di origine agricola” fermo restando la volontà di “continuare a sensibilizzare le autorità di Governo dei rispettivi paesi sull’esigenza di promuovere l’impiego dei biocarburanti e di favorire il percorso verso l’autosufficienza energetica delle imprese agricole, attraverso lo sviluppo di attività innovative ed orientate alla salvaguardia ambientale, e attraverso la riduzione o l’esenzione delle accise per i carburanti di origine agricola”. Dall’accordo tra Italia e Regno Unito viene dunque una forte scossa all’Unione Europea che non è riuscita a raggiungere l’obiettivo di utilizzare il 2% del consumo energetico nei trasporti con biocarburanti nel 2005 e ha fissato tale obiettivo al 5,7% per il 2010. Per difendere la salute dei cittadini e valorizzare ambiente e territorio è anche evidente la necessità di accelerare il percorso già intrapreso a livello comunitario con l’estensione a tutti i prodotti alimentari dell’obbligo (già in vigore nella UE per carne bovina, uova, miele, ortofrutta fresca) di indicare nelle etichette l’origine della componente agricola impiegata. Molto resta infatti ancora da fare e l’etichetta è ancora anonima per carne di maiale (bacon), conserve vegetali e succhi di frutta, ma anche per pasta ed extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che venga messo in etichetta. Una battaglia che la Coldiretti intende continuare con la mobilitazione a sostegno dell'obbligo dell'etichettatura di origine dell'extravergine made in Italy per mercoledì 15 novembre alle ore 10 in Piazza Montecitorio a Roma.

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