Il nuovo laboratorio territoriale la “Casa dell’Energia”
La “Casa dell’Energia”, situata all’interno della cittadella scolastica di Mirano in Venezia, è un vero concentrato di creatività e innovazione, un modello unico nella sua geniale idea di proporsi come centro di studio, di ricerca e di divulgazione per parlare di energie rinnovabili e sviluppo sostenibile a scuole, università, aziende e cittadini del territorio. Un progetto che già agli albori, cinque anni fa, anticipava i nuovi orizzonti di connessione tra scuola e mondo lavorativo, educazione ed occupazione. Oggi la “Casa dell’Energia” è infatti riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione come uno dei 58 “Laboratori Territoriali” di eccellenza del Paese.
L’idea è nata nel 2011 dall’iniziativa di alcuni studenti dell’Istituto tecnico di istruzione superiore Levi-Ponti di Mirano, capitanati dal Professore Ezio Da Villa, docente di Fisica ed ex assessore all’Ambiente della Provincia di Venezia. Dopo un primo riconoscimento ministeriale ricevuto già nel 2012, il progetto si è sempre più concretizzato fino all’apertura al pubblico del cantiere nel maggio di quest’anno. Un risultato reso possibile anche grazie alla partecipazione e al contributo economico offerto dalla Provincia di Venezia (oggi Città Metropolitana) che ha investito nel progetto 250 mila euro e che, in collaborazione con lo studio professionale Aequa Group – Divisione Energia, sta coordinando la costruzione della struttura che dovrebbe essere inaugurata a fine anno.
Ma la “Casa dell’Energia” è sempre stata pensata come un laboratorio interattivo capace di mettere in rete la scuola non solo con gli enti locali ma con i diversi soggetti del territorio e soprattutto con il settore produttivo, per offrire agli studenti una didattica laboratoriale che guarda a migliorare la qualità e la scelta formativa attraverso le attività di alternanza Scuola -Lavoro. Il progetto coinvolge infatti una trentina di imprese-sponsor specializzate in edilizia sostenibile, impianti energetici, gestione dell’energia ed efficienza energetica che stanno fornendo i materiali e le tecnologie necessarie per la realizzazione del laboratorio.
Dalla didattica, all’aggiornamento professionale, dalle dimostrazioni scientifiche alla semplice curiosità: di sicuro questa “casa del futuro” apre gli orizzonti a studenti ed imprese che hanno l’opportunità da un lato di promuovere i loro più innovativi prodotti e tecniche di installazione, e dall’altro di formare, assieme alla scuola, figure professionali coerenti con il mercato e capaci di rispondere alle esigenze territoriali. Il tutto proiettato oltre i confini scolastici, alle famiglie, ai cittadini e all’amministrazione pubblica con lo scopo di promuovere i contenuti etici, scientifici, tecnologici ed economici della sostenibilità ambientale energetica e delle fonti energetiche rinnovabili.
Un’intuizione che a luglio ha portato l’ITIS Levi-Ponti a conquistarsi il premio ministeriale nell’ambito del bando previsto dalla legge Buona Scuola dedicato ai “Laboratori Territoriali”, ossia spazi innovativi di incontro in cui gli studenti, e non solo, possono avvicinarsi concretamente all’innovazione attraverso la pratica per migliorare le proprie condizioni di occupabilità. Tra gli oltre 500 progetti presentati da scuole di tutta Italia, ne sono stati finanziati 58, solo 4 nel Veneto.
“Penso che la scuola abbia molto da offrire al suo territorio – commenta il Professor Da Villa – questo vuole essere uno spazio aperto a tutti, un ruolo di circolazione di informazioni, idee e di formazione. Grazie al contributo statale di 380 mila euro si potranno completare alcune opere edilizie e la parte strumentale di misurazione del laboratorio.”
La “Casa dell’Energia” si presenta infatti come un edificio totalmente autosufficiente dal punto di vista termico ed elettrico, dalle tante ed originali soluzioni. Il laboratorio proporrà 15 tipologie tra pareti e soffitti dotati di termoflussimetri, realizzati con materiali e strutture differenti che grazie a particolari aperture si potranno ispezionare per monitorare l’efficienza di isolamento. Così come troveremo tre tipologie di pompe di calore (ad aria a espansione diretta, idronica e geotermica) e diversi dispositivi per scaldare e raffreddare, dalle travi fredde al sistema a pavimento. Lungo tutto il perimetro della struttura i moduli dell’impianto fotovoltaico abbinato ad un sistema di accumulo saranno installati in posizione verticale e l’acqua piovana verrà recuperata per servire i vasi sanitari, la “parete e il tetto verde” e la fontana esterna. All’esterno della struttura troveremo anche la colonnina per la ricarica delle auto elettriche mentre il sistema di illuminazione non poteva non servirsi dall’utilizzo di tecnologie innovative come quelle a LED.
E queste sono alcune delle proposte adottate nella “Casa dell’Energia” che potranno essere misurate e confrontate da un sistema di monitoraggio progettato e gestito grazie anche alla collaborazione con l’Università IUAV di Venezia e il CNR-ITC di Padova (Istituto per le tecnologie della costruzione). L’importante contributo statale servirà proprio per il completamento della domotica di controllo, per i monitor, interni ed esterni, destinati alla rappresentazione della struttura, alla comunicazione e alla divulgazione degli eventi.
A Mirano si potrà dunque passeggiare nelle “residenze del futuro”, in un laboratorio pensato come una struttura modulare: una specie di cubo di Rubik, flessibile, dinamico e ampliabile, capace nel tempo di trasformarsi per stare al passo con il mondo produttivo e le più innovative soluzioni in materia di efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili.
Sara Rampazzo
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