Avatar:una speranza per i paraplegici dalla riabilitazione
Otto pazienti sottoposti al trattamento, sei uomini e due donne paralizzati dalla vita in giù da molti anni, hanno recuperato parzialmente il senso del tatto, la sensazione del dolore, in alcuni casi il controllo della vescica e qualche movimento. Successi straordinari ottenuti dopo un anno di riabilitazione 'hi-tech' grazie a quello che Nicolelis ha definito una “interfaccia cervello-macchina” che collegava i pazienti ad un avatar realizzato senza il ricorso a chip, elettrodi o altri stimolatori nel corpo. In sostanza, è come se il sistema nervoso degli otto paraplegici sia stato riprogrammato da questa riabilitazione ultratecnologica e i pochi nervi rimasti intatti malgrado la paralisi siano riusciti a risvegliarsi e a ricevere gli stimoli del cervello, consentendo il ripristino parziale di funzioni motorie e tattili. I ricercatori sono partiti dallo sviluppo di interfaccia uomo-macchina, ovvero sistemi che captano le onde cerebrali su cui "corrono" pensieri e intenzioni e le traducono in un comando per il pc o per un braccio robotico o per una protesi che aiuti a camminare. Ai pazienti è stato chiesto di immaginare di muovere le gambe e raccolto i loro segnali neurali. Gli avatar mettevano in atto virtualmente i movimenti immaginati, mentre i pazienti, vestiti di indumenti con sensori ed altre tecnologie in grado di inviare feedback al paziente stesso. Così, piano piano, grazie probabilmente a nervi spinali rimasti sani e riprogrammati dal training hi-tech, il paziente ha ricominciato ad avvertire sensazioni tattili.