"Il valore economico dell'informazione"
Si è trattato di una proficua occasione di confronto tra tutti i Conservatori del Registro delle Imprese (erano presenti quasi tutte le 103 Camere italiane), con l’intervento di illustri personalità del settore: tra gli altri, il Vice Presidente vicario di Unioncamere, Renato Viale, e il responsabile dell’Area Legale, Pierluigi Sodini, il Direttore generale di Infocamere, Giovanni Nasi, il Presidente della Camera di Commercio veneziana, Massimo Albonetti, il Segretario Generale, Romano Tiozzo, il vice Segretario Generale e Conservatore del Registro Imprese di Venezia, Roberto Crosta, nonché importanti relatori stranieri tra cui i Professori Hal Varian e Michael Katz, dell’Università di Berkeley.
Durante i lavori si è tracciato un bilancio sull’attività del Registro delle Imprese a dieci anni dall’istituzione e dall’attribuzione alle Camere di Commercio di questa anagrafe informatizzata che assicura la trasparenza e la pubblicità legale alle attività delle imprese. Un bilancio per certi versi sorprendente, sia sul piano dello snellimento amministrativo - oggi per completare l’iscrizione di una società bastano meno di 5 giorni, mentre la ricevuta del deposito della domanda è istantanea -, sia su quello della mole di informazioni gestite: in un decennio, dieci milioni di bilanci, 118 milioni di visure, 16 milioni di schede societarie, quasi 150 milioni di informazioni a carattere amministrativo ed economico entrate in circolo, come si può meglio approfondire nell’allegato intervento del Vice Presidente di Unioncamere.
Tutto questo grazie ai consistenti investimenti in risorse umane, professionali ed economiche da parte del sistema camerale, che ha creduto da subito in questo strumento, e soprattutto all’applicazione spinta della telematica e delle tecnologie più avanzate al Registro, che oggi è completamente informatizzato, accessibile tranquillamente dal computer di casa per professionisti e imprese, sia per l’invio delle pratiche sia per la consultazione di informazioni, con ovvi risparmi di tempo e danaro, e che rappresenta un indiscusso modello di e-government riconosciuto da tutte le pubbliche amministrazioni.
Ma il convegno è stato incentrato soprattutto sulle sfide future, e qui il comune denominatore dei vari contributi è stata la necessità di sviluppare sempre di più il Registro come fattore competitivo. Fattore competitivo anche per le istituzioni, gli Enti decisori e i cittadini in generale. “Il Registro delle Imprese è una miniera di notizie, una fonte imprescindibile anche per qualsiasi studio e programmazione economica, che tuttavia abbiamo utilizzato solo in piccola parte. E’ compito nostro come Camere di Commercio, ma anche di tutti i consulenti e professionisti delle imprese, portare e conoscenza le potenzialità del Registro, i prodotti disponibili tuttora e quelli che saranno realizzati in futuro. In un contesto dove l’informazione economica ha un valore strategico perché condiziona le decisioni, il Registro Imprese può costituire per l’intero Paese un vantaggio competitivo” ha spiegato il Presidente della Camera di Venezia, Massimo Albonetti.
E vantaggio competitivo, naturalmente, anche per il mondo imprenditoriale. Unanime da parte dei Conservatori delle varie Camere il riconoscimento dell’opportunità - e dell’ulteriore impegno da dedicare in tal senso - di fare sempre più sistema, con il coordinamento di Unioncamere ed il supporto tecnologico di Infocamere, affinché Il Registro venga ulteriormente snellito e semplificato e affinché la mole sterminata di informazioni che esso contiene vengano recepite e rese disponibili in maniera sempre più univoca.
Un obiettivo, questo, non solo a livello nazionale ma anche europeo e internazionale, per restare al passo con un mercato ormai globale: le Camere di Commercio italiane sono impegnate anche nel progetto comunitario, co-finanziato dall’Unione Europea, denominato BRITE (Business Register Interoperability Throughout Europe) e mirato a raggiungere la interoperabilità tra i Registri delle Imprese europei. Gli utenti italiani, oltre a poter comodamente accedere con il loro pc alla banca dati del Registro Imprese delle Camere di Commercio, attingendo informazioni su qualsiasi impresa o società della penisola, già da un anno possono interagire con altri 14 Registri europei tra cui quello della Francia, della Germania e della Svezia, e presto potrebbero fare altrettanto anche con i Registri di altri Paesi europei e persino con quello cinese, canadese e statunitense.