Giornata umanitaria mondiale: l'azione umanitaria dell'UE
L'Unione europea ha sempre riposto grande impegno nell'azione umanitaria, tanto da essere, con i finanziamenti forniti dagli Stati membri, il principale donatore mondiale di aiuti umanitari.
Gli aiuti forniti dall'Unione europea sono aiuti imparziali e indipendenti, destinati alle organizzazioni non governative e internazionali, alle Nazioni Unite e alle società della Croce Rossa.
Solo nel 2015, sono state 134 milioni le persone aiutate grazie all'assistenza umanitaria finanziata dal bilancio dell'Unione europea.
Il 2015 è stato caratterizzato da quattro emergenze gravi: Siria, Iraq, Sud Sudan e Yemen; inoltre, durante l'anno è stato registrato il maggior numero di trasferimenti forzati dopo la seconda guerra mondiale. Di conseguenza, il 73% del bilancio per gli aiuti umanitari dell'Unione, pari a oltre 1 miliardo di euro, è stato destinato a progetti a sostegno di rifugiati e sfollati interni, fornendo aiuti alimentari e sanitari, servizi idrici e igienico-sanitari, alloggi e protezione.
Per il 2016 la Commissione europea ha adottato la più alta dotazione iniziale per gli aiuti umanitari mai stanziata, pari a 1,1 miliardi di euro.
Il finanziamento è volto a far fronte alle sempre maggiori emergenze umanitarie: conflitti armati, calamità naturali, cambiamenti climatici e crisi economica, stanno causando un aumento sempre maggiore del numero di rifugiati e sfollati.
Oltre a fornire aiuti umanitari, la Commissione ha provveduto a rafforzare la sua risposta politica: durante il primo vertice umanitario mondiale, tenutosi a maggio 2016, l'Unione europea si è detta favorevole all'avvio della Vasta negoziazione, per destinare nei prossimi 5 anni almeno 1 miliardo di dollari alle azioni umanitarie "in prima linea", ovvero dove più necessarie.
Le sfide umanitarie sono sempre più complesse, e le organizzazioni umanitarie incontrano sempre maggiori difficoltà nell'attuazione dei loro progetti. Negli ultimi 19 anni, circa 4000 operatori umanitari sono stati vittime di gravi attacchi, e più di un terzo di loro sono stati uccisi.
Tra 2013 e 2015 c'è stata una riduzione del numero di attacchi agli operatori, ma il calo è dovuto unicamente all'impossibilità di inviare operatori sul campo in zone pericolose, a causa dell'instabilità sul piano della sicurezza.
Gli attacchi contro il personale umanitario costituiscono una palese violazione del diritto umanitario internazionale: infatti, i principi che guidano l'azione umanitaria, ovvero umanità, imparzialità, neutralità, e indipendenza, si fondano sul diritto umanitario internazionale. L'Unione europea è da sempre impegnata nel promuovere il rispetto e l'osservanza del diritto umanitario internazionale a livello mondiale, tanto che la Commissione europea finanzia formazioni in questo settore per il personale civile e militare impegnato nelle operazioni di gestione della crisi.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea