Venezia73 - Padri e figli , amabili o scellerati nei lavori poetici e drammatici di Lorenzo Vigas
Il soggetto di questo nuovo lavoro di Vigas ci porta necessariamente a riflettere sulle tematiche delle sue opere precedenti . Il film vincitore del Festival nel 2015 è il racconto di un incontro tra due solitudini , due abbandoni , due illusioni , e soprattutto narra di quanto la mancanza di una figura di riferimento possa influenzare la psicologia di un individuo . Il film descrive il bisogno di affetto piu’ che il bisogno di sesso : i due protagonisti , il vecchio ed il giovane , vivono un legame indefinibile , probabilmente dettato dall’esperienza comune di una crescita senza padre. ‘Desde Allà’ è il secondo titolo di una trilogia , non ancora compiuta , che il regista ha dedicato al rapporto genitori –figli , in particolare all’assenza del padre .(Il regista dichiara che il padre assente , che va a lavorare e non si occupa della famiglia , è un archetipo nella società latinoamericana). Il primo era un corto ‘ Elephants never forget ‘, presentato a Cannes nel 2004 e conosciuto principalmente nei paesi sudamericani , la cui trama , il regista ne è pure sceneggiatore , è fortemente connessa con la paternità irresponsabile del protagonista , Pedro ,un uomo che sostiene di possedere una memoria ferrea , e ciònonostante non riconosce i due adolescenti che viaggiano con lui nel bus che li porta al mercato . Durante il viaggio il protagonista scherza con loro senza rendersi conto che i ragazzi , che un tempo ha maltrattato ed abbandonato , lo hanno riconosciuto ed hanno deciso di vendicarsi. Personaggi comuni , situazioni estreme e ricorrenti per Vigas : ‘Non c’è niente di personale nelle mie opere . Mio padre Osvaldo , morto due anni fa , era un artista famoso , una figura importante in America Latina . Malgrado la sua celebrità ho avuto con lui un rapporto molto bello .’ ‘El vendedor de orchideas ‘ è infatti il nome di un quadro che Osvaldo Vigas , padre del regista , dipinse quando aveva 15 anni e tuttavia , per le circostanze della vita , andò perduto ed il grande sogno del maestro sarebbe stato ritrovare questo suo lavoro . Quando il regista si rese conto che questo ritrovamento aveva un enorme peso emozionale nella vita del padre , decise di intraprendere con lui un viaggio della ricerca , dalle Ande Venezuelane , all’altopiano della Mèrida , attraverso tutti i luoghi in cui l’artista aveva vissuto quando era ragazzo . Il film è questa ricerca . Non va detto , né importa , se il quadro verrà ritrovato . Sostanzialmente nel viaggio a ritroso verso le sue prime ispirazioni artistiche , il pittore si vedrà costretto a confrontarsi con un capitolo della sua gioventù che lo aveva segnato per il resto della sua vita , sia come essere umano che come artista . Per Vigas il film rappresenta una catarsi nella sua vita , una cesione tra il prima ed il dopo .
‘Fare un film su tuo padre è come fare un film su se stessi , sulla propria essenza , sulle origini e sugli scopi della propria vita . ‘ Il progress di questo film mostra come si sia generata un’energia interna tra padre e figlio che durante i cinque anni di realizzazione si sono abbracciati ed hanno pianto insieme in piu’ di un’occasione , mentre ricostruivano la traccia del passato del pittore , scoprendone sia i lati più limpidi che i più oscuri . Non ne tace alcuno il regista , e lo spettatore ne resta inevitabilmente coinvolto cogliendone l’immediatezza , la sincerità ed il coraggio umano.
Il documentario invita a riflettere sul passare del tempo , l’importanza dei ricordi e soprattutto sopra l’impulso primordiale della creatività. Ci permette di scoprire inoltre il volto umano di un artista, la cui enorme produzione spazia tra pittura , scultura , ceramica , gioielli ed artigianato , considerato il pioniere dell’arte latinoamericana , la cui opera si traduce in una sintesi originale delle radici culturali del suo continente e le più attuali correnti plastiche della modernità .
MARIATERESA CRISIGIOVANNI