Il difficile cammino della riforma delle notizie su Internet
L’intento della Commissione è quello di modernizzare l’intero quadro relativo ai principi del diritto d’autore, ma per quanto si sa oggi del testo che verrà proposto sembra proprio che la lobby dell’industria degli editori e dei contenuti stia cercando di utilizzare questa occasione per colpire Internet, accusata di essere la causa dei minori ricavi delle grandi multinazionali dell'editoria. Ecco allora che la proposta della Commissione vorrebbe prevedere la possibilità per i giornali di farsi pagare da chi rende disponibili in Internet i loro articoli, anche quando si trattasse di un motore di ricerca; addirittura le piattaforme social, quali Youtube o Facebook, dovrebbero pagare per i contenuti postati dai loro utenti; in caso di successo su internet, gli autori potrebbero chiedere agli editori una revisione del loro compenso.
Difficile però che una operazione di questo genere poss arrivare a conclusione perché le leggi del mercato hanno regole che l'Europa non può pensare di codificare: l'esempio viene dalla Spagna e dalla Germania, dove si era iniziato ad imporre delle regole analoghe a quelle ora in discussione. Pur di non correre il rischio di dover pagare, Google aveva oscurato le notizie degli editori. Con il risultato che questi, preoccupati di non essere più visibili su Internet attraverso le ricerche, si sono subito mostrati disponibili a rinunciare ai loro diritti.