Cina: energia prodotta con il solare targato Italia
In giro per il mondo ci sono già centrali a concentrazione che occupano grandi spazi con immensi spechi che puntano ad una torre centrale. Dentro questo punto di concentrazione viene utilizzato dell'olio che raggiunge temperature vicine ai 400 gradi, che riscalda l'acqua necessaria a far girare le turbine che producono elettricità.
L'idea di Rubbia è stata quella di più piccoli specchi che concentrano il calore solare per riscaldare dei sali minerali simili a quelli delle comuni pile. C'è così un consistente risparmio di territorio ed un impatto ambientale di gran lunga minore. Soprattutto i sali arrivano a superare abbondantemente i 500 gradi e cosa ancor più importante accumulano l'energia solare, migliorando quindi l'efficienza dell'impianto che, di fatto, produce energia elettrica anche di notte.
In Italia c'è solo un piccolo impianto a Siracusa, ma i cinesi hanno deciso di investire a fondo su questa tecnologia e contano già nel 2018 di aver in funzione queste centrali basate suil collettore di calore concentrato dagli specchi fornito da un’azienda italiana, la Archimede Solar Energy, di Massa Martana.