Nuove norme UE contro il commercio di “merci di tortura”
Questo regolamento vieta l'esportazione di beni che non abbiano altro uso pratico se non quello di esecuzione o di tortura: ad esempio sedie elettriche, sistemi di iniezione di droga automatici o viti a spillo. Inoltre viene monitorato il commercio dei prodotti che sono stati progettati per altri scopi, ma che potrebbero essere utilizzati per la tortura o la pena di morte: ad esempio le armi progettate per il controllo delle sommosse o certi anestetici utilizzati nelle iniezioni letali.
Ma quel regolamento sembra essere non più sufficiente e nella sua seduta Plenaria di ottobre (dal giorno 3 al 6), il Parlamento voterà un inasprimento delle norme per contrastare alcune scappatoie che hanno permesso il commercio, l'intermediazione, e la pubblicità di tali beni. La Commissione per il commercio internazionale del Parlamento, d'intesa con la Commissione e i ministri UE, ha proposto una serie di emendamenti per limitare ulteriormente il commercio di questi odiosi strumenti.