Colpa della Francia se a Natale crescerà il costo dell'energia elettrica
La spiegazione è piuttosto complessa. Attualmente la rete elettrica francese è alimentata da 58 centrali nucleari e la cinquantanovesima doveva essere inaugurata già qualche anno fa in Normandia, ma è stata rallentata da vari problemi tecnici. L'ultimo riguarda il rivestimento in cemento per la sicurezza dell'impianto che si è dimostrato difettoso, cosa che ha indotto le autorità alla scelta cautelare di fermare oltre un terzo delle centrali in funzione. Con ben 21 centrali nucleari spente, si stima che alla rete distributiva manchino circa 10 gigawatt rispetto allo scorso anno e quindi la Francia, per evitare blackout è costretta a comprare energia elettrica dalle nazioni confinanti.
Per la Germania potrebbero non esserci problemi visto che quello è il 'Paese del Sole', nel senso che già da tempo la rete tedesca vende all'estero energia prodotta da impianti fotovoltaici, sui quali molto si è investito in quel Paese. Nel nostro invece, così come accaduto Svizzera, Belgio, Spagna e Gran Bretagna, per rispondere alla richiesta della Francia è stata incrementata la produzione delle centrali a gas. Ma il mercato è mercato e la vince sempre: con l'aumento della richiesta sono aumentati i prezzi che anche i cittadini italiani dovranno pagare in bolletta. La stima, se il blocco delle centrali francesi continuasse fino a febbraio, è che il costo per gli utenti italiani sarà complessivamente tra un miliardo e un miliardo e mezzo. A partire appunto dalla revisione di fine anno.
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