In un prossimo futuro, il dispositivo Fitbit, realizzato da Howard Liu e dai colleghi dell'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign, potrà monitorare i pazienti cardiaci a distanza ed in modo non invasivo realizzando contemporaneamente le funzioni svolte solitamente dal medico con uno stetoscopio e attraverso un elettrocardiogramma.

Fitbit poi è molto comodo: appena un guscio di silicone largo 2 cm che contiene una serie di sensori tra due elettrodi. Si attacca alla pelle ed è flessibile come un cerotto ed è in grado di captare ogni vibrazione compresa tra gli 0.5 e i 550 Hertz.

Il battito cardiaco, quindi, ma anche il flusso del sangue in un attleta sotto sforzo, le contrazioni muscolari, il russare ed il respiro di un paziente durante il sonno, i rigurgiti intestinali o i problemi logopedici di una persona che parla. «Si apre un intero regno aggiuntivo nelle misurazioni fisiologiche – spiegano John Rogers della University of Illinois e Jae-Woong Jeong dell'Università del Colorado che hanno collaborato allo studio sulle potenzialità del Fitbit – La pelle sta servendo come finestra per comprendere i processi profondi del corpo. E con questo metodo anche pazienti che vivono lontano dallo specialista potranno essere monitorati a distanza».

Fitbit, incluso tra le tecnologie indossabili, è assolutamente non invasivo e praticamente invisibile,quindi più comodo di braccialetti o altri oggetti oggi già in commercio per singole e specifiche funzioni.

Quando saranno concluse le sperimentazioni e questo piccolo 'cerotto' entrerà in commercio, potrà invece essere adattato alle esigenze dello specifico paziente.

A quel punto potrebbero essere pensate anche delle funzioni non legate alla salute: ad esempio questo indossabile rileva le vibrazioni della gola piuttosto che le parole pronunciate ed è immune al rumore ambientale, per cui potrebbe essere utilizzato dalle squadre di sicurezza per comunicare tra loro in ambienti rumorosi.