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Dopo l'allarme arriva lo scandalo sulle centrali nucleari francesi

24/11/2016
Dopo l'allarme arriva lo scandalo sulle centrali nucleari francesiL'allarme lanciato in Francia sulla sicurezza delle centrali elettriche nucleari sta trasformandosi in un vero e proprio scandalo. Dell'argomento abbiamo già parlato la scorsa settimana su queste pagine, e la notizia è stata successivamente ripresa da tutta la stampa nazionale, in riferimento al rischio che la maggior richiesta di energia sulla rete transalpina porti ad un aumento dei costi per gli utenti anche in Italia. Ma le nuove notizie che arrivano alla stampa francese sono ancora più preoccupanti.

L'Authority francese sulla sicurezza nucleare (Asn) ha denunciato che, dalle ispezioni predisposte, è emersa l'esistenza di almeno 400 dossier volontariamente nascosti al cliente e all'Asn da Areva, la società produttrice delle centrali. È l'azienda che, prima della vittoria del NO al referendum italiano sul nucleare, voleva vendere le sue centrali anche nel nostro Paese. Ora si scopre che dall'inizio degli anni Sessanta, nella fabbrica del Creusot, erano in atto quelle che Asn definisce “pratiche inaccettabili” e, appunto, i dossier che hanno nascosto ai francesi la verità.

È solo nell'aprile dello scorso hanno che diventa pubblico lo stato di pericolosità delle centrali francesi: nel corso della costruzione a Flamanville, in Normandia, di un nuovo reattore di ultima generazione Epr, acronimo per “reattore pressurizzato europeo”, si scopre che c'è un eccesso di carbonio nell'acciaio della vasca che dovrebbe contenere il reattore stesso. Il Presidente dell'Authority, Pierre-Franck Chevet, dichiara sulle colonne del prestigioso quotidiano “le Figaro”: «Da allora abbiamo avuto molte altre brutte sorprese e la situazione è diventata molto preoccupante». Ed intanto, sono già 12, sui 58 in funzione, i reattori che sono stati avviati alla fermata.

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