Il piano invernale per l'energia UE scontenta il mondo green
Ribattezzato “Energia pulita per tutti gli europei”, il pacchetto è composto da una lunga lista di documenti, tra proposte di regolamento, aggiornamenti di direttive comunitarie e comunicazioni che disegnano le prossime mosse della Commissione Europea sulla questione energetica. Ma secondo i più critici, c’è ben poco nel pacchetto che sia davvero in linea con quanto promesso nell’Accordo di Parigi sull'ambiente.
«Le nostre proposte – dichiara Miguel Arias Cañete, Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia – forniscono una forte spinta al mercato delle nuove tecnologie, creano le giuste condizioni per gli investimenti, danno maggiore forza ai consumatori, fanno in modo che i mercati dell’energia possano funzionare meglio e contribuiscano al raggiungimento dei nostri obiettivi sul clima».
Il mondo green invece lamenta che non sia stato modificato l'obiettivo delle rinnovabili al 2030 che rimane al 27%, pur se già oggi è stato raggiunto il 24%; porte spianate invece per le fonti fossili: gli impianti non dovranno emettere più di 500g di CO2 per kWh prodotto, ma questo limite esclude solamente gli impianti termoelettrici a carbone più vecchi e meno efficienti, mentre ogni nuovo impianto fossile ha un sostanziale via libera.
La Commissione europea prevede che il pacchetto invernale mobiliti fino a 177 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati all’anno a partire dal 2021. Se le stime venissero rispettate si produrrebbe un aumento dell’1% del PIL nell’arco del prossimo decennio.