La Commissione europea propone un aggiornamento delle norme sulla sicurezza sociale
La Commissaria con delega all'occupazione, agli affari sociali, alle competenze e alla mobilità dei lavoratori Marianne Thyssen ha ribadito come la libertà di movimento all'interno dell'Unione sia uno dei diritti fondamentali dei suoi cittadini e come essa vada sostenuta con regole adeguate che favoriscano coloro che ne usufruiscono. La proposta della Commissione ha precisamente lo scopo di fornire maggiori benefici ai lavoratori che si muovono nei vari Stati dell'Unione europea, rafforzando nel contempo gli strumenti che vanno a contrastare gli abusi di questo meccanismo.
L'aggiornamento della regolamentazione riguarda, in primo luogo, i sussidi di disoccupazione: viene infatti estesa la durata minima per l'esportazione del diritto al sussidio di disoccupazione per chi cerca lavoro in un altro Paese (dai 3 mesi attuali a 6 mesi), mentre i sussidi per i lavoratori frontalieri verranno pagati dal Paese in cui hanno lavorato nell'ultimo anno, in linea con il principio per cui sarà lo Stato che riceve i contributi a pagare gli eventuali sussidi per chi li necessita.
La proposta della Commissione aggiorna anche i criteri per l'assegnazione dei sussidi da parte di uno Stato membro a un lavoratore straniero: ogni Stato, prima di concedere un sussidio di disoccupazione, potrà richiedere che la persona interessata abbia lavorato sul suo territorio per almeno tre mesi.
Sempre nell'ambito della regolamentazione dei sussidi, la Commissione chiarisce, tramite la sua proposta, le normative riguardo ai sussidi a lungo termine per i cittadini più anziani che si spostano in altri Paesi; inoltre, ribadisce come l'accesso ai sussidi debba essere legato ad un ruolo attivo sul mercato del lavoro dello Stato in cui un cittadino si sposta: questa parte della nuova proposta mira a ridurre sempre di più la categoria dei cittadini inattivi, che non cercano attivamente un lavoro.
Infine, la Commissione propone di migliorare le norme amministrative per la sicurezza sociale dei lavoratori distaccati, fornendo più strumenti agli Stati membri per fronteggiare eventuali abusi.
Nel complesso, le modifiche proposte dalla Commissione europea garantiranno una maggiore trasparenza in un ambito delicato come quello dei diritti dei lavoratori e la nuova regolamentazione porterà benefici tanto ai cittadini che si muovono all'interno dell'Unione quanto alle autorità pubbliche e alle imprese.
Uno dei pilastri su cui si fonda il processo di integrazione europea, ovvero la libertà di movimento dei cittadini, ne risulterà sicuramente rafforzato, come anche i meccanismi di controllo e cooperazione tra Stati e tra autorità locali.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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